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Rischia di aggravarsi la persecuzione dei gay in Tunisia

Test anali, pesanti ntrusioni nella vita privata e il pericolo di essere condannati a tre anni di carcere per "sodomia" o rapporti tra persone dello stesso sesso. È quanto la comunità lgbt tunisina è costretta a subire in uno stato che incoraggia e sponsorizza l'omofobia.
E la situazione potrebbe anche peggiorare se si considera che il giurista conservatore Kais Saied, ora in lizza per il ballottaggio alle elezioni, ha cercato voti accusando gli omosessuali «di ricevere fondi dall’estero per corrompere la nazione islamica». Il tutto in un clima già pesante in cui le condanne per omosessualità sono aumentate del 60% nel 2018.
«Quello che abbiamo scoperto –racconta la deputata Khawla Ben Aïcha – è che la polizia usa Sms, video privati e foto delle persone indagate, come prova della loro omosessualità. Ma l’uso di dati personali è proibito dalla legge! Accade perfino che se trovano foto di persone scattate ad esempio in Qatar, anche quattro o cinque anni prima, le usano ugualmente senza troppo tergiversare».


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