Silvio Berlusconi è indagato per l'attentato a Maurizio Costanzo e Maria De Filippi del 1993
Era il 14 maggio del 1993 quando Maurizio Costanzo e Maria De Filippi sfuggirono miracolosamente ad un attentato mafioso. Un'autobomba imbottita con circa 100 chilogrammi di esplosivo ad alto potenziale fu fatta esplodere in via Fauno, a Roma, provocando ventiquattro feriti (fra cui l'autista e una delle guardie del corpo private che accompagnavano la coppia).
In quel periodo Maurizio Costanzo era fortemente impegnato nel contrastare il messaggio mafioso e, insieme a Michele Santoro, realizzò una maratona televisiva Rai-Mediaset dedicata alla lotta alla mafia che aveva infastidito qualcuno. È da quel giorno che Maurizio Costanzo e Maria De Filippi non viaggiano mai a bordo della stessa automobile.
A 26 anni di distanza dai fatti, è nel corso del processo sulla trattativa tra stato e mafia che la Procura di Firenze ha contestato quel reato a Silvio Berlusconi.
Al leader di Forza Italia vengono contestati anche gli attentati di Milano, Firenze e Roma del 1993 e il fallito attentato all'Olimpico del '94, sostenendo che abbia agito in concorso con Cosa nostra.