Botte e sputi sui carcerati. Salvini sta con gli agenti arrestati

Non pago di aver violentemente aggredito la sorella di Cucchi per poi non scusarsi quando le indagini hanno rivelato che avesse ragione lei, Matteo Salvini è tornato a difendere la brutalità della "sua" polizia attraverso discorsi da bar. La tesi del padano è che la parola dei detenuti non conti nulla e che quindi lui abbia deciso che sei agenti carcerari torinesi arrestati per aver picchiato e preso a sputi i detenuti debbano essere ritenuti innocenti a priori.
Come per Bibbiano lui se ne sbatte delle indagini: lui decide di spergiurare a casaccio quello che ritiene possa portargli maggior profitto personale sulla pelle delle vittime. Peccato che Salvini dimentichi che l'arresto è giunto dopo accurate indagini e non sulla semplice parola di un singolo detenuto così come lui vorrebbe far credere. Ma tanto lui può dire quello che vuole tanto si rivolge a quei suoi proseliti che egli hanno creduto persino mentre spergiurava che «un nordafricano» avrebbe morso un orecchio ad un agente delle penitenziaria anche se si trattava di una bugia che lui si era inventato di sana pianta e che aveva avvalorato portando finte prove in televisione.

Sfoderando le fotografie che lo ritraggono travestito da poliziotto, il leghista ha iniziato a sbraitare come un indemoniato che l'articolo 613bis del codice penale (punito con la reclusione da 4 a 10 anni, quindi non certo uno scherzo) possa essere deriso se si scrive la parola"tortura" fra virgolette come prassi dei gruppi neofascisti. D'altronde si sa che lui ama usare le ruspe e sequestrare i migranti sino a fare della sua disumanità un vanto.


Forse preoccupato per l'inchiesta che lo vede coinvolto nel Russiagate, Salvini non ha perso l'occasione anche per sostenere che la magistratura non capisca nulla e che la "verità" che lui decide con lo staff adibito alla sua propaganda personale debba valere più del lavoro degli inquirenti.
Ed è curioso che qui le accuse siano solo "presunte" anche se lui spergiurava la colpevolezza degli innocenti presi di mira con la sua speculazione su Bibbiano. Evidentemente crede che la legge non sia uguale per tutti e teorizza esistano cittadini di serie b.
Con i suoi soliti toni da bulletto che preferiva i centri sociali agli studi, il padano sbraita: «non so se è scattata un'epidemia in qualche tribunale, o si stanno scoprendo come pericolosi torturatori donne e uomini in divisa oppure c'è qualcuno che si fida degli spacciatori e non dei poliziotti. Massima solidarietà degli agenti agli arresti, c'è la parola di qualche ex detenuto contro quella di sei poliziotti».
Peccato che in realtà si parli dei risultati di un'inchiesta contro la propaganda di un tizio che spera di trarre profitto dai detenuti picchiati a sangue come ha tratto profitto dalle donne che sino state stuprate nei lager libici da lui finanziati.

Nel 2015 Salvini si disse contrario al reato di tortura, sostenendo che quella norma «impedisce di lavorare a Polizia e Carabinieri». Il riferimento è alla legge 14 luglio 2017 n. 110, dove il nuovo art. 613-bis c.p. punisce con la reclusione da 4 a 10 anni chi “con violenze o minacce gravi, ovvero agendo con crudeltà, cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico a una persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia, potestà, vigilanza, controllo, cura o assistenza, ovvero che si trovi in condizioni di minorata difesa…, se il fatto è commesso mediante più condotte ovvero se comporta un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona”.
Secondo Salvini, la polizia e i carabinieri non possono lavorare se non si permette loro di cagionare acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico alle una persona.


Se la sua teoria è che le guardie abbiano ragione indipendentemente dalle loro azioni, significa che Salvini giustificherebbe anche gli abusi delle guardie statunitensi di Abu Ghraib?


E riguardo a quel suo «chi sbaglia deve pagare», perché non ci spiega i motivi per cui non ha voluto querelare Savoini riguardo al Russiagate e non ha querelato Belsito per i 49 milioni rubati agli italiani? Quale sarebbe l'esatta discriminante per cui la sua regola pare non valere per i suoi amici?


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