Invocò Hitler contro i gay, poi denunciò chi l'ha criticata. Il Pm archivia la querela: «È stata lei a provocare»


Dal suo profilo Instagram aveva invocato Hitler contro i manifestanti del Gay Pride di Milano, sostenendo che sarebbero serviti si suoi campi di sterminio contro la folla che le stava facendo fare tardi per prendere il treno.
«Io sto perdendo il treno in mezzo a questa massa di ignoranti -sbraitò- andate tutti a morire, perché non esiste più Hitler? Sarebbe dovuto esistere Hitler. Tu guarda che ammasso di gente ignorante che sta bloccando la strada. Io veramente vorrei capire la polizia dove ca...o è».
Secondo un copione già visto, è a a seguito delle polemiche la modella si è scusata. Peccato che, non appena si sono spenti i riflettori, ha denunciato quanti l'avevano attaccata per la sua sparata. Ma anche qui non è riuscita nel suo intento: il pm Mauro Clerici ha chiesto l'archiviazione per la sua querela, sostenendo che «il comportamento della denunciante costituisce palesemente un fatto ingiusto perché invocare ad alta voce "ci vorrebbe Hitler, dov'è Hitler..." nel corso di una manifestazione quale il Gay pride significa evocare e giustificare le persecuzioni naziste contro gli omosessuali» e chiede dunque di non procedere nei confronti dei responsabili di quei messaggi sulla base di quanto prescrive l'articolo 599 del codice penale, secondo il quale non è punibile chi compie alcuni gesti dopo essere stato provocato.
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