La Rai di Foa mette sotto accusa Report: gli italiani non devono sapere cosa combina il loro Salvini


Gli italiani non devono conoscer ala verità. È quanto si evince dalle parole dei consiglieri Igor De Biasio (indicato dalla Lega) e Giampaolo Rossi (indicato da Fratelli di Italia) attraverso il loro sostenere che la TV pubblica non avrebbe mai dovuto poter mandare in onda un'inchiesta sulle attività russe di Salvini, soprattutto in virtù di come lui si è sempre rifiutato di renderne conto davanti al palmento nonostante le molteplici richieste.
Ed è così che la trasmissione televisiva Report è finita sotto accusa da parte del Cda della Rai, i quali raccontano che le inchieste giornalistiche debbano essere ritenute in contrasto con la par conditio in vista delle elezioni in Umbria. Peccato che sia proprio perché i cittadini dovranno scegliere i propri rappresentanti che diventa fondamentale spiegare loro cosa ci sia dietro al "contratto etico" che Salvini e Meloni hanno siglato davanti a Pillon e Gandolfini con le organizzazioni che rappresentano gli interessi di Dugin e di Malofeev in Italia.

Per k'elettore non è ininfluente sapere che il World Congress of Families a cui Salvini ha dato pieno sostegno non era una festicciola "della famiglia" come spergiurava lui e Giorgia Meloni, ma un’organizzazione internazionale antiabortista e contraria alle unioni omosessuali che opera da più di vent'anni e che nel 2013 è stata riorganizzata da Konstantin Maloveev. Non è influente sapere che da tre conti legati a società azere e russe sono partiti due milioni di euro destinati alla Fondazione Noave Terrae di Luca Volonté, membro del direttivo della fondazione che organizza il World Congress of Families e nel quale direttivo siede anche il senatore leghista Simone Pillon.
E non è inunfluente che Salvini abbia firmato un documento che affida i giovani umbri nelle mani di di Provita Onlus, gestita dall'estrema destra con tanto di ruoli direttivi affidati ad Alessandro Fiore, figlio di Roberto, leader di Forza Nuova.
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