Le scrivono un messaggio, Giogia Meloni aizza i suoi haters contro mezzo popolo italiano
Chissà dove sperano di poter andare quei "populisti" che vogliono alzare alte mura sui confini nazionali solo dopo aver aizzato una parte della popolazione contro l'altra, praticamente creando un'arena romana dove la popolazione si sgozza a vicenda per il divertimento di un Salvini e una Meloni che si godono lo spettacolo dal palco dopo aver portato i loro capitali all'estero (il ricco leghista ha investito da Junker, lei si è aperta una sua fondazione in Lussemburgo).
Ormai siamo al livello del "Giorgina, il popolo ha fame". "Dite loro che è colpa di chi sta peggio di loro, ora portatemi il caviale".
Negli ultimi mesi la leader di Fratelli d'Italia pare ormai un automa che scimmiotta Salvini ad ogni occasione: anche lei preferisce preoccuparsi dei suoi interessi facendo comizi anziché svolgere il lavoro per cui riceve molteplici stipendi pubblici; anche lei dà in pasto ai suoi proseliti ogni notizia di cronaca possa fomentare odio razziale; anche lei è pronta a spendere milioni di euro per schierare navi militari conto chi salva vite umane.
Scimmiottando pure la sua dialettica che usare i social come strumento per inveire istericamente contro stranieri o contro i dissidenti, è senza manco censurare i nomi (tanto chi se ne frega di rispettare la legge italiana!) che Giorgia Meloni racconta ai suoi seguaci che quattro singolo frasi pescate chissà dove non sarebbero da attribuire a chi le ha scritte ma sarebbero responsabilità di milioni di altri italiani estranei ai fatti:
Ecco che per la signora Meloni, il signor Matteo, Ettore e Gaetano diventano i responsabili della sinistra, detentori del pensiero di milioni di persone che devono pagare per loro. Anche i nazisti facevano così contro gli ebrei.
In maniera del tutto coerente con un'ideologia "populista" basata sul cavalcare una rabbia che può solo distruggere e mai costruire, la signora usa un labile pretesto per inveire contro Facebook che censura i nazifascisti; deride le le femministe che non la difenderebbero mentre lei se va va tutta tronfia al congresso di Verona per applaudire sguaiatamente il sacerdote ortodosso che giustifica i mariti che picchiano le loro mogli; inveisce contro i media dicendo che un singolo cittadino che la contesta dovrebbe essere messo alla gogna in prima pagina...
Insomma, siamo davanti ad una donna che promuove odio attraverso la creazione di una realtà alternativa che nega come il sessimo sia trasversale e molto diffuso tra i suoi elettori, con il suo amichetto Salvini che andava persino sui palchi dei suoi comizi con bambole gonfiabile a rappresentanza del genere femminile. Ma dato che non è la verità ad interessare i suoi elettori quanto la possibilità di potersi sentirsi legittimati a insultare chiunque vogliano, tra i commenti sii assiste ad una gara di insulti, di offese e di bestialità rivolte contro Selvaggia Lucarelli, Laura Boldrini e ogni altra persona che la propaganda leghista e fascista hanno indicato come persona da bullizzare (senza che la signora Meloni abbia mai espresso solidarietà a chicchessia).
Ma mentre la signora Giogia Meloni ringhia istericamente contro quattro messaggi decontestualizzati usati nella speranza di poterne trarre profitto personale, curiosamente tace quando i suoi seguaci le inviano messaggi di pura violenza e di puro odio razziale. Davvero al signora non ha nulla da dire quando apre la sua pagina Twitter e vede che i suoi proseliti le inviano messaggi come questi?