L'Espresso spiega come Lega e Fratelli d'Italia stiano sistematicamente smantellando tutti gli strumenti in difesa delle persone lgbt


È L'Espresso ad occuparsi di come le sedicenti organizzazioni Provita e Citizen Go stiano investendo i fiumi di rubli che percepiscono dalla Russia con il fine di smantellare sistematicamente ogni protesone per le persone lgbt.
Se ieri Simone Pillon andava in giro a diffamare i circoli gay in nome dell'organizzazoione integralista di Massimo Gandolfini ed oggi mostra tutto tronfio la sua spilletta della lega mentre Salvini gli affida il compito di reinventarsi di diritto di famiglia degli italiani, è perché omofobia sta diventando una merce di scambio e l'isteria "gender" creta dai fondamentalisti viene messa a frutto per ottenere potere politico in cambio di voti conquistati grazie alla creazione di paure irrazionali.
Massimo Prearo, ricercatore del dipartimento di scienze umane dell'università di Verona e co-autore del libro "La crociata anti-gender", spiega la strategia: «I movimenti anti-gender stanno seguendo una traiettoria di entrismo che li sta portando dentro le istituzioni e che è stata favorita da vari momenti elettorali: amministrative, politiche, europee. Hanno stretto alleanze con Fratelli d'Italia e Lega. Un processo visibile dal 2016. È una vera e propria svolta politica che ha ricevuto la sua spinta grazie alla campagna per il referendum costituzionale. Una battaglia che ha dato l'opportunità a questi comitati di fare una campagna elettorale, la prima campagna elettorale, e di comprendere che c'era il margine per ottenere dei posti in parlamento nelle amministrazioni locali».
Il quadro mostra come l'arrivo nelle amministrazioni locali di Lega o Fratelli d'Italia equivalga sistematicamente ad una completa interruzione di qualunque progetto possa dare supporto ai ragazzi vittima di discriminazione, incuranti di come si fosse davanti ed enormi risultati se si considera l'investimento irrisorio. ne è un esempio un Fedrega che ha fatto una corata contro un progetto costato che sarebbe costato solo 16mila euro, ossia un investimento che è nulla nel bilancio di una Regione.

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