Salvini: «Con umiltà ho deciso che ho vinto io»


Ho deciso che ho vinto io, sbraita sui social Matteo Salvini dopo l'ennesimo comizio televisivo trasmesso in prima serata in quella sua ossessiva occupazione di tutti i programmi delle reti italiane. Sostenendo che la sua auto-esaltazione sarebbe compita «con umiltà», l'assiduo frequentatore del Papeete dice anche che lui si sente di aver «vinto due a zero».
Se è veramente triste che un senatore creda che il confronto non serva a nulla dato che lui percepisce la politica come una sfida calcistica in cui l'altro diventa un nemico da battere e non una risorsa con cui costruire il bene comune, tra i tanti slogan populisti ripetuti dal leghista non è mancato il suo ritornello sul «io sono per un paese sovrano, che non prende ordini da Parigi, Berlino o Bruxelles».
Magari il leghista medio si ecciterà l'idea di comandare a bacchetta gli altri, ma la realtà è che in Europa non c'è chi decide e chi obbedisce: l'Europa siamo noi, partecipi con il nostro voto di un progetto più grande del nostro orticello.
Volendo fare un paragone, Salvini si pone come il tizio  che non vuole stare in un condominio solo perché nelle assemblee condominiali non deciderebbe lui. Lui sarebbe pronto a rinunciare ad ogni vantaggio (dal risparmio derivante da una caldaia centralizzata sino alla possibilità di non doversi preoccupare in prima persona della cura del guardino) solo perché così potrebbe fare tutto ciò che vuole. Ma il suo voler vendere l'idea che si possa star meglio in una villetta singola anche se non si hanno i soldi per far fronte alle spese ha l'odore della truffa. Una truffa che gli ha portato non pochi profitti dato che l'ideologia è la stessa per cui, quando giocava alla Padania, amava spergiurare si sarebbe stato meglio senza i meridionali e senza «prendere ordini» da Roma.
Davvero qualcuno può credere che a star da soli si possa far più strada che in gruppo? Davvero potremmo pensare che Ronaldo avrebbe segnato tutti quei goal se non fosse stato supportato da una squadra? E se l'obiettivo è comandare, allora ogni cittadino dovrebbe poter iniziare a dire che loro non vogliono sottostare alle regole comuni?
Stessimo all'ideologa salviniana, chi non ha figli farebbe bene a pretendere che nessuno possa obbligarli a pagare per scuole che a lui non servono. Chi è in salute potrebbe voler risparmiare sulle costose cure di cui necessita chi è stato meno fortunato di lui... insomma, sarebbe la guerra civile in cui tutti vogliono opprimere l'altro.
1 commento