Salvini si eccita con la velina pro-evasori che accusa i migranti di essere spacciatori
Se i riferimenti culturali di Salvini sono le veline che scuotono le tette per il sollazzo dei maschi padani, siamo messi proprio bene. Eppure è elevando Maddalena Corvaglia a rappresentanza di «milioni di italiani» che il leader leghista si è è messo a raccontare che l'odio verso interi gruppi sociali sarebbe legittimo se la sia amichetta "sovranista" che si diletta a sostenere che i migranti verrebbero in Italia a spacciare e che sia per colpa loro che i poveri italiani non possono manco rubare allo stato:
Tralasciando il vittimismo di una signora che si è arricchita facendo vedere le tette, il buonsenso ci spiega che chi non fa lo scontrino è un ladro che si sta appropriando illecitamente del denaro che gli altri cittadini vengono costretti a versare allo stato. Un bar che non produce scontrini è un par che si gode i suoi ricchi ricavi mentre pretende che altri gli paghino i servizi di cui loro godono.
Di contro, sostenere che i migranti verrebbero in Italia a spacciare è razzismo. Vomitare razzismo in difesa dei ladri è populismo, quindi merce con cui Salvini fa soldi attraverso azioni che danneggiano il Paese (non a caso lui i suoi soldi li ha portati in Lussemburgo!).
E se la signora è pronta a sostenere che i bambini che scappano dalle guerre siano spacciatori perché lo ha deciso lei, almeno guardi in faccia i bambini contro cui sta promuovendo odio attraverso messaggi che parrebbero rientrare nei reati delineati dalla Legge Reale-Mancino.