Uganda. Medico prende a sprangate una paziente dopo averla accusata di essere lesbica
È una notizia terribile, che ben testimonia a quale follia possa giungere l'odio omofobo in Uganda. A Kempala, capitale del Paese, un medico è accusato di aver brutalmente picchiato con una spranga di ferro una paziente, sostenendo avesse una relazione con sua figlia.
Tutto è iniziato quando la vittima si è recata al Mukwaya General Hospital per una banale visita oculistica. La struttura gli era stata suggerita proprio dalla figlia del medico, la quale le aveva spiegato che acquistare un paio di occhiali attraverso l'ospedale le avrebbe permesso di poter risparmiato dei soldi.
Quando il medico ha scoperto chi l'aveva mandata lì, ha iniziato a sostenere che tra le due ci fosse una relazione. Ha afferrato una spranga di ferro ed ha massacrato di botte la ragazza, procurandole una frattura del cranio e un braccio slogato.
Nel Paese l'omofobia è incoraggiata dalla stessa politica, dove alcuni parlamentarsi sostengono che la pena di morte per i gay sia «un regalo» a Gesù. Solo poche settimane fa, il ministro della Sicurezza ha pubblicamente sostenuto che i gay siano «terroristi» e che la popolazione abbia il diritto di opporsi alla loro esistenza.