Don Mirco Bianchi pubblica immagini false per incitare i suoi parrocchiani al razzismo
È scimmiottando la propaganda di Fratelli d'Italia che don Mirco Bianchi pare voler invitare i suoi parrocchiani ad unirsi ai suoi raid volti a identificate e schedare i cittadini con cognomi non italiani allo scopo di sostenere che quella gente debba essere cacciata dalle loro case.
Se l'idea non è cero nuova dato che anche i nazisti e i fascisti già usarono quei merodi contro gli ebrei, il prete legato alla setta di Adinolfi pare non curarsi di come la fotografia in questione venga proposta come una palese violazione della legge sula privacy, con l'aggravante di come il gesto paia finalizzato alla promozione dell'odio.
Negando che il razzismo sia odio e sostenendo lo si debba ritenete un dovere per chiunque frequenti la sua chiesa (e chi se ne frega che gente simile avrebbe rinchiuso Gesù nei campi di tortura libici finanziati da Salvini), sul suo profilo di propaganda scrive:
Il fatto che l'immagine sia un falso che da anni circola sulle pagine razziste non diminuisce la gravità dell'odio promosso dal fondamentalista. E non meno ipocrita è come lui ostenti il suo razzismo mentre pretende che nessuno dica nulla se negli Stati Uniti, in Sudamerica, Canada, Australia e Germania non mancano citofoni pieni di cognomi italiani...
Nelle scorse ore il sacerdote aveva attaccato la senatrice Segrex sostenendo che razzismo, fascismo e antisemitismo dovessero essere ritenuti semplici «voci scomode»:
Ed ovviamente non mancano insulti ai gay, lodi a Salvini, benedizioni elargite a Giorgia Meloni e bullismo contro Greta Thunberg:
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