La Rai sta punendo i giornalisti che osano criticare Matteo Salvini
La Rai ha deciso di punire con estrema ferocia il caporedattore di RaiUno, giudicato "colpevole" di aver osato criticare Matteo Salvini in un post pubblicato sulla sua pagina privata di Facebook. L'aver osato esprimere dissenso dall'ideologia leghista gli costerà di sette giorni di sospensione dal lavoro e dallo stipendio.
Ma Fabio Sanfilippo non è stato l'unica vittima delle accuse di lesa padanità avanzate dalla Rai sovranista di Marcello Foa: almeno un altro giornalista Rai ha ricevuto un richiamo dall'ufficio del personale per un tweet contro Salvini scritto sotto pseudonimo sul suo profilo personale.
Ciò potrebbe spiegare perché il servizio pubblico è impegnato a venerare 24 ore al giorno quel "Capitano" che dicono dovrebbe dominare gli italiani, tacendo quando il leghista nonv uole rispondere a domande scomode o lodando qualunque fesseria egli dica. Il tutto nonostante Salvini non abbia alcun ruolo istituzionale sia soltanto un semplice senatore svogliato che il più delle volte manco si presenta al lavoro (tanto gli italiani vengono ugualmente costretti a pagargli ricchissimi stipendi).
E se le critiche nei confronti della Lega vengono punite con estrema ferocia dalla Rai, tutto pare tacere nei confronti dei giornalisti di estrema destra che fanno propaganda a sostegno del populismo più sfrenato. Nulla è accaduto per le vignette omofobe pubblicate dal conduttore del Tg2, non ha avuto problemi la Mazzone del Tg2 per i suoi insulti a Carola Rackete e non è stato richiamato quel vicedirettore del Tg1 che attribuì al pugno chiuso di Heather Parisi il significato di «simbolo di sterminio di intere popolazioni e classi sociali».
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