Maria Rachele Ruiu nega di essere fascista appellandosi a Del Debbio
Maria Rachele Ruiu si appella a Del Debbio per sostenere che lei non sarebbe fascista, ovviamente sostenendo che le accuse deriverebbero dalla sua ostentata omofobia o dal suo desiderio di togliere diritti ai bambini di cui avrebbe voluto impedire la nascita e non certo dal suo aver partecipato a congressi di estrema destra, dall'aver collaborato con gruppi dichiaratamente neofascisti o di aver firmato accordi commerciali che la impegnano a promuovere l'ideologia leghista. Con i suoi soliti toni da bulletta, la leader che pretende sia imposto il suo volere al prossimo scrive:
Curioso è anche come la leader della setta di Gandolfini dica che l'odio sarebbe "libertà di opinione" ma poi minacci querele contro le opinioni a lei sgradite (tanto, visto il fiume di rubli russi che la finanziano, la sua lobby non ha certo problemi a buttare denaro in denunce dall'odore di intimidazione):
Se il proporre Del Debbio come figura di riferimento che si vorrebbe per i propri figli giàlascia trasparire un'evidente ideologia, non meno grave è come la signora voglia sostenere che non ci sarebbe fascismo nelle minacce, intimidazioni e offese quotidiane che i fascisti vomitano contro un intero gruppo sociale o che non ci sarebbe fascismo nel reintrodurre i distinguo fascisti dato che sarebbe "per i bambini" che lei vuole provare i minori da ogni protezione contro il bullismo omofobico...