Nessuna schedatura dei bambini a Pianoro. I giudici sbugiardano l'ennesima bufala leghista volta a cercare voti sulla pelle dei bambini
L'Italia pare ormai condannata al clima di costante odio con cui campano i populisti. Se Matteo Salvini cerca voti dicendo parolacce contro i dissidenti mentre se ne va in giro a dire che per lui un nero vale un decimo di un bianco e che lui sogna un'Italia bianca manco fosse un incappucciato dell'Alabama, il patito di Giorgia Meloni pare intenzionato a ricreare lo stile SS nei campi di sterminio nazista:
E se il populsta medio si eccita all'idea di poter scagliare dei cani contro i migranti, la leghista Lucia Borgonzoni non si è voluta lasciar sfuggire l'occasione di cercare voti sulla pelledei minori.
Ormai sconfessata dalle realtà giuridiche su quel suo «sistema Bibbiano» che non è mai esistito nelle forme che lei sosteneva, la senatrice leghista si è ora inventato pure il caso dell'armadio in cui sostiene venissero schedati gli studenti delle scuole di Pianoro. Diceva che nella stanza messa a disposizione del gruppo consigliare leghista avessero trovato un armadio con «centinaia di bambini ‘schedati’ con informazioni sensibili su situazione familiare, disagi, osservazioni sulla loro psicologia e sul comportamento»:
Peccato che i giudici l'abbiano nuovamente sbugiardata e abbiano archiviato le sue denunce dopo aver constatato che non si tratta di una schedatura di minori come spergiurava la Lega. Si trattava semplicemente di appunti anonimi presi dagli psicologi del Progetto Patchwork, i quali avevano a loro disposizione la stanza in cui è subentrata la giunta leghista e custodivano i loro appunti in armadi che non erano stati trasferiti.
Il progetto prevedeva una assistenza alla genitorialità e di ascolto con psicologi al fine di aiutare genitori e insegnanti a gestire il disagio di figli e alunni. Nei fogli che la leghista ha pubblicato sulla sua pagina Facebook erano contenuti appunti anonimi «in funzione della successiva valutazione di sintesi» dato che l'identificazione dei singoli studenti non era «funzionale al raggiungimento degli obiettivi del progetto».
Dunque non esisteva alcuna schedatura e la Lega si è semplicemente inventata un ennesimo scandalo elettorale dato che per loro un voto vale più dell'ausilio che uno psicologo può offrire a bambini e famiglie. Ancora una volta, dunque, le vittime sono quei bambini e quelle famiglie che la Borgonzoni vuole spaventare per ottenetene un profitto personale.