Predappio censura Auschwitz perché il ricordo dell'Olocausto sarebbe «di parte»
Il sindaco di Predappio pare non avere ha problemi con i fascisti, i nazisti e i leghisti che infestano il le strade del comune per idolatrare il feretro di Mussolini, ma pare avere enormi problemi con una storia che vorrebbe fosse negata. La sua amministrazione ha infatti fermato i viaggi-studio ad Auschwitz, sostenendo fossero «di parte».
Attraverso una di quelle solite supercazzole che tanto piacciono ai negazionisti, il primo cittadino di Predappio, Roberto Canali, dichiara: «Non siamo contrari al Treno della Memoria o al far conoscere i campi di sterminio nazisti, fra cui Auschwitz, ma al fatto che questo treno vada in un’unica direzione, cioè solo verso Auschwitz. Quando i Treni della Memoria andranno in tutte le direzioni e si fermeranno anche presso altri luoghi di oppressione del Novecento, come per esempio il Muro di Berlino o le Foibe, allora la nostra amministrazione contribuirà all'iniziativa. La storia va conosciuta tutta e non solo quella di parte. La conoscenza della storia di parte non può essere finanziata con i soldi pubblici».
Insomma, la logica è sempre quella del: "E allora i marò?!". Tutto diventa relativo e ogni più perverso crimine viene "giustificato" dicendo che si preferisce pensare ad un altro. È come se un assassino si volesse difendere in tribunale dicendo che la polizia non ha arrestato un tizio che è passato col rosso e quindi non accetta giudizi sino a quando non si punirà anche l'automobilista indisciplinato.
Questo modus operandi sta diventando parte della dialettica delle destre italiane. In un'Italia in cui la senatrice Segre deve essere messa sotto scorta perché resa vittima di odio e di antisemitismo da parte degli elettori delle destre, il populista Matteop salvini se ne esce dicendo che anche lui riceverebbe presunte minacce di morte dato che per lui tutto deve essere sempre rapportato alla sua persona e voglia per forza essere al centro dell'attenzione (pur dimenticando che lui non è mai stato deportato e che i suoi contestatori criticano le sue azioni, non la sua esistenza). E non va meglio con quel Gervasoni che irride la Segre chiedendo la scorta per la Totolo ed altri estremisti di CasaPund, confondendo vittime a carnefici in quella dialettica in cui ogni sua parola è finalizzata ad armare l'odio degli haters.