Angela Ciconte: «Io rappresento il Popolo italiano che prega contro i gay e per Salvini»
La signora Angela Ciconte (ex candidata di Adinolfi oggi transitata tra i seguaci di Matteo Salvini) pare molto confusa mentre a TPI dichiara che lei organizzerà in rosario in onore del suo "capitano" in occasione del processo che vedrà il leghista imputato per vilipendio dato che «non ci si scandalizza perché le sardine hanno fatto un’alleanza con la comunità Lgbt» e se «loro possono fare questo, perché noi non possiamo pregare?».
Due parole bastano già ad aprire migliaia di problemi. Il fatto che Il Giornale si sia inventato una presunta alleanza tra gay e sardine non è sufficiente a porre quella poco credibile teoria come premessa per altre stupidaggini, così come non si capisce cosa cosa mai dovrebbero centrare i gay con chi abusa del nome di Dio fini propagandistici attraverso bestemmie e blasfeme carnevalate. Facendo finta che non sia grave osservare un abuso politico della religione attraverso modalità troppo simili a quelle quella dell'Isis, l'ex adinolfiniana si rifugia nel vittimismo e se ne esce sostenendo pateticamente che qualcuno vorrebbe impedirle di pregare. Se dovessimo accettare la sua teoria, allora dovrebbero potersi lamentare anche quanti non possono pregare per la sua morte o quelli che sperano che i preti pedofili che spopolano tra le sette integraliste non siano denunciati? Basta citare il nome di Dio invano ed ogni crimine diventa lecito?
Sempre proseguendo sulla sua linea di costante abuso politico della credulità religiosa, la signora Ciconte si lancia pure nell'opporre la sua blasfema preghiera anche contro «i commissari Ue che cantano Bella Ciao in aula». In realtà la signora deve aver letto male le immaginette propagandistiche che ha visto sulla sua bacheca Facebook, dato che quella era una festa dei socialisti, così come la sua isteria contro il canto di chi ha liberato l'Italia dal nazifascismo la porterebbero a dover essere collocata tra i sostenitori di Hitler e di Mussolini. Ma tant'è...
E dopo aver raccontato che lei idolatra Salvini perché lui impone simboli confessionali ai bambini che osano avere credenze religiose diverse da quella che lei sostiene di detenere, la signora Ciconte inizia a recitare a pappagallo la propaganda leghista sostenendo che non si sarebbe alcun razzismo nel razzismo perché lei pensa alle «violenze che gli italiani subiscono» in riferimento quei video razzisti che la Lega è solita diffondere sui social. Ed ancora, la signora prova persino a dichiararsi rappresentante dell'intero popolo italiano, forse convinta che l'abitudine del suo amatissimo Salvini a mettere le sue parole nelle bocca di quell'83% di italiani che hanno votato qualcun altro la legittimi a fare altrettanto:
Ci sono centinaia di episodi che dai media non vengono raccontati. Noi popolo osserviamo una certa omertà quando si tratta di denunciare abusi di comportamento da parte di chi accogliamo. Abbiamo quartieri ghettizzati, dove le donne non possono più muoversi da sole. Perché nella nostra Italia dobbiamo accettare questo? Come mai tutto questo “razzismo” di cui si parla prima non c’era? Forse perché con le altre razze non abbiamo avuto problemi.
Fermo restando che esistono le etnie e non certo le "razze" (quelle le teorizzava Hitler), la signora prova a sostenere che se Salvini cerca voti fomentando odio razziale, allora sicuramente la colpa è delle sue vittime che «ci danno problemi» perché a suo dire minaccerebbero la sua ricchezza. Evidentemente per lei è meglio un bimbo di colore affogato in più che un iPad di ultima generazione in meno.
Ma dato che dirlo sarebbe brutto, la signora preferisce il patetismo di chi se ne esce con frasi come: «Non puoi far morire di fame tuo figlio per dare da mangiare a uno sconosciuto». Ed ancora: «Il problema di questa immigrazione selvaggia è il fatto che non c’è una reale integrazione da parte loro e non c’è una reale volontà di integrazione con il nostro popolo. Usano violenza contro il nostro popolo. Come fa un governo a pensare ai problemi altrui, quando il suo è in balia del nulla?».
A quel punto avrebbe anche potuto lavarsi le mani come Pilato a dimostrazione di come il suo dirsi "cristiana" pare in antitesi con ogni sua singola parola.
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