Bibbiano. La Meloni attacca l'operato della Magistratura dicendo che la verità darebbe torto alla Pausini
Giorgia Meloni sa solo insultare e sbraitare come una indemoniata. Priva di qualunque proposta politica, preferisce cavalcare il razzismo e la rabbia sociale, magari inventandosi pure che "qualcuno" vorrebbe toglierle il suo essere donna, bianca e sedicente cristiana (si, la tizia che vuole navi da guerra contro chi salva vite umane pare non avere vergogna ne definirsi "cristiana") a meno che non si vieti agli altri di poter vivere in santa pace la propria vita.
Da mesi impegnata ad abusare dei bimbi di Bibbiano per becera propaganda contro il partito di un sindaco che non era manco accusato dei reati a cui lei lo accostava con ignobile violenza, è in risposta alla sentenza della Cassazione che ha smontato il suo intero impianto calunnioso che l'organo ufficiale di Fratelli d'Italia se n'è uscito con un articolo composto unicamente da insulti contro gli avversari politici della loro leader. In altre parole, hanno tolto il giocattolino a Giorgina e lei frigna che vuole continuare a stuprare quei bambini perché ne sta traendo profitto personale.
Alterando i fatti per sottolineare che alla destra populista piace mentre agli italiani dato che la loro Giorgia Meloni li reputa caproni che credono a qualunque cazzata lei si inventi, scrivono:
A Zingaretti da’ fastidio se si parla di Bibbiano. E quindi preferisce straparlarne. Quando lo fa, sbraca, deraglia, sbatte.
Da ieri il segretario del Pd rischia testate sui lampioni perché sembra ubriaco. Appena ha saputo che il sindaco di Bibbiano può affrontare il processo da imputato a piede libero, ha cominciato a bere. Vodka a volontà, compagni. Come se qualche giudice avesse mandato al macero un’inchiesta contro una banda di delinquenti che sottraevano i figli alle loro famiglie. Che ha da festeggiare Zingaretti? Il sindaco Carletti non è stato prosciolto dalle accuse: aveva addosso quelle di falso e abuso d’ufficio e di quelle dovrà rispondere.
Si parte dal mentire dicendo che la sinistra non vuole si parli di Bibbiano anche se l'inventarsi falsi elettroshock, allestire le carnevalate di Giordano o speculare si affidi che sono stati ritenuti legittimi dai giudici non è parlare: è sciacallare e violentare dei minori. Si passa poi a sostenere che Zingaretti sarebbe un ubriacone e si esulta dicendo che ci sarà comunque un processo. Peccato neghino che il loro accusare il sindaco di essere un "pdofilo" coinvolto negli affidi fosse una calunnia propagandistica ben diversa da un processo per alcune irregolarità nelle documentazioni.
Degenerando ad ogni paragrafo, in un capoverso intitolato "Non ce l’avrà mica con la Meloni o Laura Pausini", il vergognoso artico incalza:
Il sistema Bibbiano non si chiama Carletti, ma un’ideologia rossa che punta a sterminare l’istituto familiare. Al punto che Zingaretti commette un clamoroso autogol quando pretende di mettere all’indice chi si batte per accertare quanto accaduto. Ce l’ha con Laura Pasini, che si disse schifata per quanto appreso? Con Giorgia Meloni, che è invece fiera della denuncia che si è beccata per questa battaglia sacrosanta di verità?
La Procura ha già chiarito che non esista alcun "sistema Bibbiano", ma il partito di Giorgia Meloni pare fregarsene mentre giura il falso. Usa il nome di Laura Pausini come strumento per ingannare gli analfabeti funzionali (in Italia il 60% dei cittadini è incapace di leggere e comprendere un testo) mentre dicono che la loro leader è fiera di delinquere perché crede che la verità sia quella che lei si è costruito secondo profitto e non quella che viene appurata dalla magistratura.
Da vomito è come un giornaletto di estrema destra possa ripescare commenti vecchi di mesi e scritti da un privato cittadino sull'onda emozionale id un articolo di giornale per sostenere che quelle parole dovrebbero avere prevalenza sui fatti accertati dalla magistratura.
Dato che alle destre piace dire ai propri lettori che cosa debbano pensare dato che a loro non fa piacere che i cittadini possano sviluppa opinioni personali, l'articolo arriva a dichiarare:
Il segretario del Pd si deve rassegnare: la vicenda di Bibbiano è vergognosa e non la si può più nascondere con le falsità, con le accuse sulla propaganda altrui. Perché è per gli inquirenti che c’è stato un intreccio pauroso tra soggetti istituzionali e non sulla pelle delle creature rubate all’amore dei loro famigliari. E questo dovrebbe fare accapponare la pelle anche a lui. Invece preferisce – dice di preferire – le querele, magari selettive. Se stai con me tollero le tue parole. Se stai contro di me ti scateno giudici e avvocati. Anche questo attiene ad una politica sbagliata, urlata, odiosa.
Abbia coraggio, Zingaretti. Chi è che sbaglia su Bibbiano? I magistrati? I giornali? Le destre? E persino la Pausini? Vuole querelare il mondo, il segretario del Pd, ma non dice se lo ha fatto nei confronti del suo maggiore alleato. E neppure che cosa pensa sia accaduto da quelle parti.
Per la seconda volta si tira fuori il nome di Laura Pausini a per alterare e stuprare la cantante a fini promozionali, manco la signora Giorgi Meloni cercasse un'alternativa a quei rosari che si è già accaparrato il suo amichetto Salvini. Ed è sempre mentendo e alterando la verità dei fatto che quella Il Secolo d'Italia conclude dicendo che magari il sindaco di Bibbiano sarà accusato di qualcosa di cuoi non è accusato:
Se pensa che a palazzo di Giustizia abbiano sbagliato, ha un solo modo per riscattare l’onore; firmi una norma sulla responsabilità civile dei giudici e la sbatta in faccia a chi accusa il suo sindaco. Ma faccia attenzione ai tempi, proprio perché non è stato ancora prosciolto.
In un qualunque stato normale, simili bufale costerebbero probabilmente la radiazione a vita di chi le ha scritte e di chi li ha pubblicate.