Facebook fa ricorso contro la riapertura delle pagine di CasaPound
Se lo scorso 12 dicembre un giudice ha accolto il ricorso dei camerata di CasaPound ed ha ordinato la riattivazione immediata della pagina dell'organizzazione di estrema destra in modo che potessero continuare a usarla per fomentare odio, il social network ha presentato ricorso.
«Non vogliamo che le persone o i gruppi che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono utilizzino i nostri servizi, non importa di chi si tratti. Per questo motivo abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose che vieta a coloro che sono impegnati in 'odio organizzato' di utilizzare i nostri servizi», ha detto un portavoce della compagnia.
Secondo Facebook, «ci sono prove concrete del fatto che questa organizzazione viola la nostra policy sulle organizzazioni pericolose» come l'organizzazione di un evento per rendere omaggio a Mussolini (figura di incitazione all'odio la cui presenza non è consentita sulla piattaforma), la diffusione di messaggi contenenti simboli di odio che sono stati bannati dal social, eventi e definizioni contro i Rom, immagini di saluti nazisti e comportamenti che violano le policy del social contro l'odio organizzato, come la promozione o il compimento di atti di violenza contro le persone in base a caratteristiche come etnia o nazionalità.
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