Il partito di Adinolfi prosegue nell'accusare le associazioni lgbt di "pedo-erotizzazione"
Non è chiaro se il signor Gabriele Marconi, in qualità di esponente bergamasco del partito anti-gay di Mario Adinolfi, voglia insegnare il bullismo ai suoi figli o se semplicemente speri che Maurizio Belpietro lo premi con un contratto come fece con Silvana De Mari dopo la sua imputazione per calunnia aggravata a danno dei gay. Fatto sta che il fondamentalista ha deciso di rispondere ad un nostro post di qualche giorno fa in cui denunciavamo il suo andare in giro a dire che i gay sarebbero «pedofili» attraverso i soliti insulti gratuiti che tanto eccitano i fondamentalisti:
Sostenute le sue calunnie contro le associazioni lgbt sulla medesima scia che ha portato davanti alla sbarra la sua collega Silvana De Mari, il fondamentalista si mette pure a sbraitare che i giudici dovrebbero vietare ai genitori la possibilità di poter educare i propri figli al rispetto. E non meno preoccupante è come il soggetto raccolga l'appoggio di altri miliziani del partitino che paiono voler fare a gara nel proporsi per finanziare chiunque defechi calunnie aggravate a danno di interi gruppi sociali:
Sempre infarcendo i loro commenti di insulti gratuiti e nessun concetto, i seguaci di Adinofli paiono negare persino la loro omofobia mentre si raccontano che chi chiede di poter vivere in santa pace sarebbe un «nazista» nei confronti di chi gode di pieni diritti e vuole che altri siano discriminati rispetto a loro:
E date le accuse mosse, ricordiamo al signor Marconi che dietro a Gayburg non c'è alcun anonimato dato che tutti i nostri dati sono registrati presso tutti gli organi previsti dalla legge. Semplicemente non capiamo perché mai dovremmo dare nomi ed indirizzi a quegli adinolfiniani che sulla pagina di Mario Adinofli dicevano di voler organizzare un attentato terroristico per ucciderci...