La De Mari accende l'odio dei bepietrini e li aizza contro i gay "portatori di malattie"


All'interno della campagna d'odio anti-gay orchestrata dal quotidiano di Maurizio Belpietro, la signora Silvana De Mari continua a screditare la categoria medica mostrandoci quanto sia ridotta male la sanità italiana se simili "persone" non vengono manco radiate all'istante. Ed è grave, perché nessuno potrà più fidarsi delle diagnosi di un medico se nella categoria vengono accettati e tollerati fondamentalisti che se ne vanno sui giornali a spergiurare che i gay possano essere "curati" dato che loro giurano per profitto personale che l'omosessualità sia un "comportamento appreso" modificabile a pagamento dai membri della loro setta.

L'ultima porcheria pubblicata dalla signora De Mari è un vergognoso articolo in cui la signora torna a sostenere che i gay possano essere "curati" mentre dice che siano promiscui, portino malattie e siano immeritevoli di essere paragonati alla sacralità del maschio eterosessuale padano che, in virtù della sua eterosessualità, non rischierebbero alcuna malattia nell'andare a puttane o nel trombarsi la prima tipa gli gli capita a tiro. Il tutto, ovviamente, premurandosi di fregiarsi del titolo di "dottoressa" mentre spaccia i suoi squallidi stereotipi vecchi di cinquant'anni:


Se qualcuno dovrebbe provare a spiegare alla "dottoressa" che la tesi sulla "peste gay" sono state screditate quando si è scoperto che l'Aids non guarda al sesso delle sue vittime, grave è come i belpietrini usino quei deliri per sentirsi legittimati nel loro odio. Tra i commenti troviamo gente che arriva a scrivere frasi come:






















Basterebbe appurare che la signora De Mari sia la fonte anche solo di uno di quei commenti e tanto basterebbe per domandarsi cosa aspetti l'Onu a processarla per crimini contro l'umanità. nel mentre, la sua radiazione o la radiazione di Belpietro sarebbero graditi.
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