Meluzzi prega contro Saviano, Tuiach impreca contro i gay «che non riescono ad avere un figlio fondandosi il culo»
Non è normale che i cittadini siano obbligati a pagare Fabio Tuiach solo perché la Lega di Salvini gli ha offerto una poltrona da cui poter inneggiare a Mussolini o mettersi a dire che i gay siano «uomini innamorati che non riescono ad avere un figlio fondandosi il culo». Eppure è quanto scrive il consigliere dopo aver dato prova di saper ripetere a pappagallo la propaganda leghista volta a creare paure parlando di Soros o di imprecisati «banchieri»:
Non è normale che dei cittadini vengano costretti a pagare lo stipendio ad un tizio che annuncia su Facebook di volersi ingroppare la moglie e di volerle eiaculare nella vagina non appena avrà finito di obbligarla a stirargli vestiti. Eppure scrive pure questo:
Non va meglio con il suo mentite e giurare che lui sia stato perseguitato perché avrebbe detto che Gesù e Dio dato che dai filmati e chiaro che il consigliere sia stato attaccato per aver detto che lui si sentiva offeso da chi diceva che Gesù fosse ebreo. Di certo non è normale che i cittadini debbano pagare chi promette scomuniche e fiamme dell'infero a chi non vuole contribuire a far morire i migranti nelle acque del Mediterraneo:
Il riferimento a Saviano deriva dal suo propinare una rivisitazione delle parole dello scrittore da parte di un sito neofascista che tenta di attribuirgli l'aver detto che «che Gesù non ha nulla di divino ma la sua è solo una storia “umana”, come tante altre»:
Preoccupante è come Tuiach si atteggi da miliziano dell'Isis nel promettere punizioni contro i dissidenti, farfugliando di fantomatiche ricostruzioni del Sacro Romano Impero. Il tutto basando il suo odio su un perverso su quanto gli avrebbe detto Alessandro Meluzzi:
Verrà un giorno in cui i leghisti dovranno rendere conto ai propri figli di aver lasciato il loro futuro nelle mani di personaggi simili. Ed è curioso osservare come il messaggio di odio a firma di Meluzzi prevedesse Matteo Salvini e Giorgia Meloni come destinatari.