Sabino Paciolla ed Annarosa Rossetto e il loro odio contro le atlete trans

Sembra una barzelletta, ma Sabino Pacciolla si è davvero appella ad Annarosa Rossetto (l'odiatrice delle Sentinelle in Piedi tristemente nota su Twitter con lo pseudonimo di Nozze89) per vomitare odio contro persone che dicono non debbano poter praticare lo sport che preferiscono solo perché loro li odiano. Se la Rossetto non ha certo mai vinto medaglie olimpiche e Pacciolla non sembra praticare esercizio fisico da tempo, è con una rara violenza ideologiche i due haters scrivono:

Sport ed eguaglianza tra i sessi. Come noto le competizioni sportive vedono gare separate tra uomini e donne. Oggi abbiamo visto più di un caso in cui questi confini sono stati superati dai cosiddetti atleti transgender.
Più unico che raro il caso di una donna-diventata-uomo che batte gli uomini nella boxe nella categoria “super-piuma”. Esiste anche il caso della donna-che-vuole-essere-uomo e che, pur prendendo il testosterone, vuole continuare a giocare con la squadra femminile.
La maggior parte dei fatti di cronaca sportiva su questo tema riguarda però atleti uomini che si sentono donne e che, suscitando molte polemiche, competono e vincono contro le donne in gare femminili.
Ci sono poi discipline sportive in cui le “donne” trans non riescono proprio ad emergere. Questo articolo pubblicato su Lifesitenews ci spiega quali e perché. Eccolo nella traduzione di Annarosa Rossetto.

E sempre lì si finisce, sul solito dito degli evangelici statunitensi che da anni foraggia la propaganda d'odio di Cascioli e di Brandi.

Sempre preoccupandosi di essere il più offensiva possibile in modo da aizzare le sue bestie contro il prossimo, l'omofoba Rossetto scrive:

E perché si sente parlare di “donne trans” – uomini che si presentano come femmine – che competono e vincono contro femmine vere nel ciclismo, nel pattinaggio su pista, nel rugby e nella boxe ma non nella ginnastica artistica o ritmica? Finora, non ci sono uomini convinti di essere femmine a competere con le donne sulle parallele, sulla trave di equilibrio, nei volteggi e negli esercizi al tappeto.
Avete notato che gli uomini che si identificano come donne competono solo negli sport in cui anche gli uomini da sempre competono? Perché?
Questo succede perché il DNA maschile permea ogni singola cellula del loro corpo, rendendoli totalmente incapaci di competere come donne vere.

Se la semplificazione e talmente ridicola da mostrare solo quanta malafede animi la nera anima della integralista, le offese gratuite non si esauriscono:

Come ha ammesso di recente un giovane che aspira a diventare una ballerina, “Sono stato davvero sorpreso di vedere che l'en pointe (il balletto sulle punte dei piedi) non era così facile e aggraziato come per le altre ragazze che lo facevano.”
Non c'è da meravigliarsi. Nonostante il body, il tutu e i pronomi preferiti, è un ragazzo.

Odio puro. Da vomito. E davvero crede che basti dire che una ballerina sia meno aggraziata di altre per prendersela con un intero gruppo sociale?


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