Uccisa a 24 anni dall'omofobia della Chiesa. Un prete la costrinse a subire "terapie riparative" all'insaputa dei genitori
Era stata costretta a subire fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità, ma l'odio che hanno cercato di incuterle l'ha dapprima spinta verso l'autolesionismo, poi al suicidio. Alana Chen, di soli 24 anni, si è uccisa.
La scorsa estate aveva raccontato la sua storia al Denver Post, raccontando ci come il sacerdote con cui aveva fatto coming out l'aveva spinta a non parlarne con la famiglia e a subire subire fantomatiche "terapie riparative" all'insaputa dei genitori durante le scuole superiori. Ha spiegato di come l'odio che le era stato inculcato l'avesse spinta all'autolesionismo e di come «mi vergognavo talmente tanto che il pensiero di farmi del male mi era di conforto».
Il suo calvario iniziò nel 2009, quando parlò della sua sessualità con il prete della sua parrocchia, temendo che la sua omosessualità non le avrebbe permesso di poter diventare suora. Il prete le disse di non dire nulla alla sua famiglia e, durante il college, spinse Alana verso le fantomatiche "terapie di conversione" proposte dalla Catholic Charities’ Sacred Heart Counseling. Quella setta ha cercato di amplificare i suoi ingiustificati sensi di colpa: «Non riuscivo a dormire. Non riuscivo a smettere di pensarci. Sarei andata all’inferno? Ma avevo fede e sentivo che la chiesa e il counseling mi avrebbero salvata. Peggio mi sentivo, più mi attaccavo a loro».
Solo nel 2016 i suoi genitori si sono accorti di quanto stava accadendo, notando alcune cicatrici auto inflitte sulle braccia della ragazza.
Ora la Chiesa nega l'accaduto, pur senza spiegare perché abbiano sponsorizzato ufficialmente le conferenza do un prete che dice di voler «vincere» l’omosessualità. Eppure è negando persino i loro atti ufficiali che portavoce della Arcidiocesi di Denver afferma: «Rigettano ogni pratica manipolatoria, coercitiva o pseudoscientifica».
Intanto Alana è morta, a soli 24 anni. Ai suoi genitori aveva detto di voler andare a fare una escursione, ma non più fatto ritorno. Dopo a denuncia della sua scomparsa, le autorità hanno trovato la sua macchina vicino a un serbatoio a Chautauqua Park, a Boulder, in Colorado. Il suo corpo è stato ritrovato qualche ora dopo nelle vicinanze.