Belpietro cavalca l'omofobia per attaccare il Vaticano (e punire chi dissente dal loro "capitano")
È dalle il quotidiano omofobo e xenofobo di Maurizio Belpietro che ha pensato di cavalcare l'omofonia da loro coltivsta come pretesto per defecare odio contro l'elemosiniete del Papa. In fondo si sa che Salvini ha deciso che Bergoglio deve essere eliminato dato che osa predicare l'amore di Gesù al posto di brandire rosari e presepi secondo i suoi interessi elettorali, quindi i suoi servi stanno obbedendo alle linee giuda leghiste decise da Steve Bannon.
Poiché i discepoli di Pillon odiano i gay, è da lì che tal Stefano Filippi parte per attaccare l'elemosiniere del Papa che riaccese la luce ad alcune famiglie romane. Il tutto, ovviamente, senza riservare parole simili ai neofascisti che occupano abusivamente dei palazzi storici nel centro di Roma (sia mai, quelli votano Salvini e vanno difesi). Quello che n'è uscita a questa porcheria:
Non pare accettabile che questi violenti restino impuniti mentre seminano odio e attaccano interi gruppi sociali per fini personali. Ma l'Italia leghista sembra ormai una terra senza regole, minacciata da chi ha fatto del disprezzo un lucroso business. E poi tacciono quando il loro "capitano" organizza party nella residenza in dotazione al ministero dell’Interno, proprio di fronte palazzo Grazioli: