Brasile. Un tribunale censura il film di Netflix: è vietato pensare che Gesù non fosse eterosessuale

I fondamentalisti che vanno in giro a dire che l'omofobia sarebbe una «libertà di espressione» plaudono al giudice brasiliano che ha sostenuto che «il diritto alla libertà di espressione, scritta e artistica, non è assoluto» e che dunque debba essere vietata ogni rappresentazione di Gesù non preveda conformità alle regole sessuali imposte da Pillon, Gandolfini ed Adinolfi.
È accaduto in Brasile, dove il fondamentalisti hanno ottenuto una sentenza che impone a Netflix l'obbligo di rimuovere il film "La prima tentazione di Cristo" dal loro catalogo perché Gesù era raffigurato come un ragazzo gay che durante i 40 giorni nel deserto si è innamorato di Orlando. Ovviamente nel film avvengono anche un'altra miriade di fatti, ma i fondamentalisti esigono che Gesù sia dichiarato uno sciupa-femmine che risulti conforme ai loro pruriti sessuali.

Nel mentre, la polizia ha individuato uno dei responsabili dell'attentato terroristico ordito dai fondamentalisti cristiani contro il cast: si tratterebbe di Eduardo Fazi, membro di Comando de Insurgência Popular Nacionalista, un gruppo cattolico integralista. L'attentatore è già scappato in Russia per evitare l’arresto e ha chiesto asilo Politico a Putin confidando nell'omofobia di stato che vige nella Russia che tanto piace ai populisti.


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Ed ancora:
La telefonata della Meloni alla Rai: «Dovevate farne una questione di soldi»
L'organizzazione forzanovista Provita onlus chiede censure alla libertà di espressione della Diocesi
Lega e Provita Onlus chiedono la censura delle famiglie omogenitoriali in Rai
La CitizenGo attacca la Coop: «Il libro di educazione sessuale danneggia la salute psicologica, spirituale e fisica dei bambini»
L'Italia come l'Iran. La Meloni vuole decidere quali artisti possano esibirsi in Rai
Continua la colonizzazione ideologica delle scuole da parte di Provita Onlus. Censurato un altro evento