Il leghista Sergio Divina: «Figlio gay? ne preferirei uno normale»
Sergio Divina, presidente leghista del consiglio di amministrazione del Centro culturale Santa Chiara di Torino ed in lizza per il ruolo di primo cittadino a Trieste, pare ignorare che i gay sono normali tanto quanto gli eterosessuali. Quasi a voler ostentare il suo odio da leghista, il signorino ha ritenuto di dover affermare che ad un figlio gay lui ne preferirebbe «uno normale».
Lo ha fatto durante la quinta commissione legislativa, ripetendo le indegne parole già pronunciate qualche anno fa a La Zanzara, quando da senatore leghista dichiarò: «Ho due figli, un maschio e una femmina, e per fortuna sono eterosessuali. Se fossero gay mi dispiacerebbe molto, ma dovrei accettarlo. Un figlio te lo tieni in quel modo, anche se fosse un delinquente, ti tieni anche un figlio deficiente e cretino. Ogni famiglia ha le sue disgrazie».
E chissà quanti cittadini onesti preferirebbero un figlio normale ad un figlio leghista, anche se poi ti tocca tenerlo anche se è un delinquente o se cerca profitti citofonando a minorenni incensurati per accusarli di stupro...
Secondo il manuale del perfetto salviniano che fa vittimismo per non assumersi le sue responsabilità, Divina ha sostenuto che lui avrebbe subito “un’imboscata”: «Il gesto di Ghezzi -ha sostenuto il presidente del Santa Chiara- è stato molto scorretto. Abbiamo parlato per ben due ore di argomenti riguardanti il centro culturale. Poi mi ha gettato un’esca avvelenata [...] Ha teso un’imboscata per poter andare avanti con la polemica».
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