Mario Adinolfi annuncia la sua ennesima candidatura. Nessuno lo vota, ma lui insulta chi glielo fa notare
È Mario Adinolfi a pubblicare un post Facebook in cui nega la disfatta del suo partito e racconta ai propri proseliti che i due voti conquistati a Bibbiano dopo le sue decine di ospitate televisive dovrebbero essere ritenuti un buon risultato perché loro verrebbero votati da «migliaia di persone, centinaia di migliaia a livello nazionale».
In quel vittimismo che porta Adinofli a piagnucolare che lui si sente discriminato se non può discriminare quelle famiglie che cerca di distruggere mentre lui gode a piene mani di quei suoi privilegi da eterosessuale plurisposato che vuole farsi pagare le costose scuole cattoliche a cui ha iscritto le sue figlie anche da quei cittadini a cui pretende sia vietato persino di poter sposare la persona manata, ecco che qui piagnucola che loro sarebbero vittima di «sfottò, coi toni irridenti che conosciamo». Non male come teoria per quei tizio che sfottono Dio e offendono i gay organizzato blasfemi rosari contro di loro per poi lamentarsi se qualcuno ride di quelle carnevalate.
Adinolfi inizia così ad attaccare chi li critica, sbraitando che «se la vostra coscienza fosse tranquilla o se foste solo dei buontemponi, vi accanireste con la stessa ilarità con tutte le liste da zerovirgola. Anche la candidata presidente di Potere al Popolo ha preso lo 0.3, esattamente come noi. Come mai per lei niente frizzi e lazzi? C’è un motivo ed è semplice da capire. Perché è il nostro puro e semplice essere in campo, anche solo il nostro esistere, ad infastidirvi. Perché se non ci fossimo noi, nessun altro farebbe resistenza su alcuni temi, imponendovi un punto di vista altro che sapete bene non essere campato per aria».
Chiaramente l'autoassoluzione non rende automaticamente validi le teorie di Adinolfi contro la libertà di chi osa avere idee diverse, così come patetico è il voler negare che lui è stato ospite di decine di trasmissioni televisive e non può paragonarsi a chi non ha avuto la medesima visibilità. Ed è continuano a ripetere opinabilmente che lui sarebbe il volere di Dio in virtù di come racconti di sentirsi profondamente «cattolico» nonostante ogni sua azione o parola lascerebbe pensare altro, annuncia che «355 cittadini hanno sottoscritto la mia candidatura a deputato del collegio Roma 1, abbiamo avuto la forza organizzativa per fare la raccolta in una settimana, siamo l’unica organizzazione cristianamente ispirata in grado di fare questo nel campo politico».
Insomma, è abusando della credulità popolare e usando per profitto il nome di Dio che il fondamentalista annuncia che si ricandiderà sino a quando non otterrà una poltrona.