Pillon sbraita contro le femministe perché combattono le loro battaglie e non compiacciono il suo odio
Il senatore leghista Simone Pillon dice che le donne devono smettere di opporsi al suo pretendere che se ne stiano a casa a produrre un numero maggiore di piccoli padani e che dovrebbero preoccuparsi di compiacere la sua crociata contro le famiglie omogenitoriali. Evidentemente infastidito da una libertà che permette alle persone di poter scegliere le proprie battaglia al posto di essere obbligate a fare ciò che lui ordina, inizia a dire che, in qualità di garante dell'Infanzia scelto da Salvini, lui esige che si vietino i libri di supporto ai bambini nati mediante GpA in nome di come lui si diverta a sbraitare in faccia a quei bambini che lui odia i loro genitori.
Ricorrendo ai suoi soliti toni violenti, arroganti e prepotenti, il fondamentalista scrive:
Se quegli uomini non saranno mai ricchi come quel suo Salvini che investe il suo denaro in Lussemburgo, non è chiaro in che modo la situazione cambierebbe se a ricorrere alla GpA sono due eterosessuali dato che Pillon sbraita come un indemoniato contro i gay e non dice niente di quella maggioranza di coppie eterosessuali che accedono alla medesima pratica.
In realtà tutto lascia pensare che Pillon cerchi solo di sfruttare il tema che è socialmente meno accettato e su cui lui sta creando grande disinformazione al fine di rovinare la vita alle famiglie gay. Perché se davvero gliene fregasse qualcosa della GpA, allora dovrebbe avere da ridire anche sugli etero e dovrebbe essere il primo a proporre l'estensione delle adozioni alle famiglie gay. Se non lo fa, è perché il suo vero obiettivo è togliere i figli ad un gruppo sociale (o più di uno, dato che esige anche non si conceda la cittadinanza ai bambini nati in Italia) e non certo curarsi di quelle donne e di quei bambini che risvoltavano già fortemente minacciati dal suo ddl per la ridefinizione della famiglia.