Prima di diventare leghista, la Borgonzoni era anticlericale e gay-friendly
Oggi la Borgonzoni leghista promette che lei compiacerà le pretese di Gandolfini ed eliminerà qualunque tutela esista per gli adolescenti lgbt. Ma prima di diventare salviniana e di cercare voti promettendo di legittimare la discriminazione verso i gay e verso ogni minoranza non sia conforme allo stereotipo del maschio eterosessuale bianco teorizzato da Pillon, la signora era organizzatrice di feste gay. Lo racconta Linkiesta, spiegando come nel 2005 la candidata della Lega comparisse nel cast dell’organizzazione di alcune serate insieme con il Mit (all’epoca Movimento Italiano Transessuale), Antagonismo Gay e Arcigay Cassero. In queste serate l’artista alternativa Lucia Borgonzoni, nipote del celebre pittore Aldo Borgonzoni, esponeva le sue opere a promozione della causa Lgbti.
Chi l'ha conosciuta in quegli anni racconta: «Non era della Lega, era di sinistra e, da buona bolognese, anche anticlericale - dice a Linkiesta - Frequentavamo posti che non erano di persone di destra: centri sociali, discoteche e serate dichiaratamente gay friendly all’Adrenaline a Reggio Emilia o al Ciak e a Livello 57 di Bologna [...] Era una grande sostenitrice della causa Lgbti.- Ricordo che se qualcuno parlava male dei gay, lei reagiva molto male, prendendone subito le difese. E poi le piaceva sostenere le loro serate esponendo i suoi quadri».
Eppure, eletta consigliera comunale a Bologna, Borgonzoni ha intensificato le sue dichiarazioni contro la collettività lgbti, proponendo anche la chiusura di quel Cassero che frequentava per esporre le sue opere.
Ovviamente non è chiaro quale ferita possa aver trasformato la pittrice anticlericale che frequentava serate gay in quella miss Bibbiano che usa i bambini e odia i gay.
«Certo che fa strano vederla in tv parlare di certe questioni e indossare in Parlamento la t-shirt con la scritta Parlateci di Bibbiano. Mi verrebbe da dirle: Lucia, parlaci del Link o del Kinki», spiegano i dj delle serate che la Borgonzoni organizzava.
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