«Salvini incita all'odio». Facebook rimuove il video della citofonata al minorenne incensurato
Quel vergognoso video è stato lasciato al suo posto per l'intera campagna elettorale e ha permesso a Matteo Salvini di proporsi all'elettorato di estrema destra come lo sceriffo-giustiziere che se ne va in giro a citofonare a dei minorenni incensurati per accusarli di spaccio dopo aver reso pubblico l'indirizzo di casa loro e dopo aver mentito sulla loro nazionalità. Ora, però, Facebook ha finalmente riconosciuto che quel video era illegittimo perché si tratterebbe di materiale di «incitamento all'odio».
Lo si evince dal messaggio recapitato a quanti hanno segnalato quello schifo:
Le immagini mostravano un Salvini che avev aottenuto da un carabiniere (ora sotto indagine) l'indirizzo di una donna a cui era mrto il figlio per overdose e che lui ha usato per la sua campagna elettorale facendosi accompagnare da una famiglia italo tunisina che l'ex ministro dell’Interno ha accusato di spaccio a sfregio del principio costituzionale di non colpevolezza. Ed ancora, il bulletto padano pretendeva di entrare nella sua casa sostenendo che lui avesse il diritto di controllare, anche in questo caso violando la Costituzione.