I camerata difendono l'odio di Tuiach e sua moglie chiede a Salvini di denunciare chi pretende rispetto
Fabio Tuiach si vanta di aver sporto denuncia contro chiunque lo abbia criticato, ma poi chiama a raccolta i suoi amichetti camerata per sostenere che lui dovrebbe poter andare in giro ad accomunare i gay ai pedofili dato che Salvini gli ha offerto uno stipendio pubblico. E ci sarebbe da evitare di transitare dalla città di Trieste se lo spirito dei triestini fosse davvero riconducibile ai commenti che troviamo in un articolo che parla delle continue molestie che l'esponente pro-fascismo firma quotidianamente sui social network contro gay, donne ed ebrei. Ma d'altronde si sa, ai populisti non frega nulla di ciò che non sia finalizzato al loro diretto interesse...
Premesso chel'Art.142 DLGS
267/2000 prevede che "con decreto del Ministro dell'interno il sindaco, il presidente della provincia, i presidenti dei consorzi e delle comunità montane, i componenti dei consigli e delle giunte, i presidenti dei consigli circoscrizionali possono essere rimossi quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge o per gravi motivi di ordine pubblico" e che "in attesa del decreto, il prefetto può sospendere gli amministratori di cui al comma 1 qualora sussistano motivi di grave e urgente necessità" a testimonianza di come non conoscano le leggi quei populisti che sostengono che una persona eletta alle urne possa calunniare i cittadini o chiedere sia negato il principio costituzionale alla libertà religiosa, su Trieste Today leggiamo:
In prima fila ad aizzare l'odio e a sostenere che il "capitano" dovrebbe denunciare Bini in virtù di come lei sostenga che l'opinione di un privato cittadino dovrebbe essere valutata con maggior severità rispetto a quella di un rappresentante delle istituzioni è la moglie del consigliere: