I leghisti sostengono che Sanremo sia manovrato dalle Ong e parlano di «degrado» per il bacio di Achelle Lauro

Non è che prima Sanremo fosse esente da polemiche, ma da quando i populisti ci hanno imposto la loro retorica basata su una costante invettiva da comari pettegole, i populisti giurano di vedere ovunque complotti ai danni di quel loro "capitano" che vuol comandare anche se alle urne è stato votato solo dal 17% degli elettori.
Ad aprire le danze è il deputato della Lega Edoardo Ziello, convinto che l«il festival è stato vinto da un amante del sinistro pensiero». La sua rabbia deriverebbe da come la nave italiana Mediterranea Saving Humans ha annunciato di tifare per Diodato. Nel messaggio una foto del cantante con addosso una maglietta di Mediterranea.


Dato che ai leghisti non servono prove per giurare l'esistenza di un "sistema Bibbiano" che le procure hanno appurato non sia mai esistito o per parlare di "taxi del mare" anche se gli inquirenti hanno dimostrato l'infondatezza delle loro accuse, è ovvio che un leghista debba gettar fango sulla base delle su illazioni e del suo odio per la vita altrui.
Lo deve aver pensato anche "Lega Pisa – Salvini Premier" che nei commenti ipotizza che «potrebbe essere stato fatto una precisa raccolta di voti proprio nei canali tra associazioni e spalleggiatori del sistema ONG per poi fregiarsi di questa pubblicità». Poi pazienza se la canzone di Diodato non parli di migranti...


Dato che i leghisti odiano tutto e tutti, l'onorevole Ziello sbraita che quello che sarebbe andato in scena sul palco dell’Ariston non sarebbe stato il Festival della Canzone italiana ma «il Festival del degrado» in virtù del bacio tra Achille Lauro e il suo chitarrista Boss Doms. E si sa che i leghisti amano cercare consensi attraverso la loro ostentata omofobia:


Ad unirsi al gioco è anche la camerata Francesca Totolo, con l'esponente di CasaPound che se ne esce sostenendo che a lei non piaceva il sistema di voto perché lei pretendeva che televoto avrebbe dovuto vincere su tutto in virtù di come quella sarebbe la "volontà popolare" che i leghisti dicono vorrebbe Salvini come imperatore d'Italia anche se l'8% degli italiani ha votato altri:


E se qualcuno potrebbe dire alla signora Totalo che Gabbani non è certo concorde con lei nel suo odio verso i più deboli, nell'Italia sovranista pure il festival diventa tema politico da abusare per quella loro incessante campagna elettorale.


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