L'odio populista contro le persone trans: «Una donna che non resta gravida dopo un rapporto sessuale non è donna»


Sarà che loro sono i seguaci del bulletto padano, eccitati all'idea poter giocare a fare i "sovranisti" nel loro orticello solo dopo aver eretto alte mura che li isolino da tutto ciò che non sia specchio del loro vissuto e dei loro pruriti sessuali. Sarà anche che loro sognano un paesello medioevale padano in cui ci sia un Tuiach che possa sproloquiate con Pillom di quanto a loro piaccia scoparsi bareback le loro mogliettine solo dopo essersi assicurati la loro totali sottomissione (sia mai possano esprimere opinioni divergenti da quelle del maschio che le possedé). Ma sarebbe riduttivo "giustificare" con l'ignoranza la feroce cattiveria dei nuovi omofobi, convinti dal padanesimo che le loro erezioni debbano garantirgli privilegi sociali a danno del prossimo solo perché il Pillon di turno giura su Dio che l'odio sarebbe "libertà di espressione" e che il coito vaginale sia il fine ultimo dell'uomo.

Davanti alla sentenza della Corte di Cassazione che riconosce il diritto all'identità delle persone transgender, la feccia populista firma commenti di rara cattiveria come questi:




Se è questo schifo il mondo di merda che la setta di Gandolfini sogna per i loro figli, ci dicano quantomeno se è per colpa del loro leader o della sua mogliettina se la loro unione matrimoniale si è rivelata infeconda. Così, giusto perché la gente che lui ha aizzato all'odio ci dice che un maschio o una femmina che non servono a procreare non debbano essere ritenuti tali e dunque sarebbe giusto ci dica contro quale membro della sua famiglia dovrebbero indirizzare l'odio le bestie che lui ha creato.
E che dicono le sue figlie di un genitore che per loro vuole un mondo in cui una femmina varrebbe unicamente in relazione alla capacità riproduttiva del suo utero?
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