Provita torna a speculare sul fantomatico "gender" per impedire l'educazione la rispetto nelle scuole
Mentre il loro Matteo Salvini è tutto impegnato a speculare sulla paura del coronavirus, i fondamentalisti Toni Brandi e Jacopo Coghe non paiono da meno nello speculare a danno die bambini attraverso la loro bufala "gender". Con toni al limite del terrorismo, è dalla loro pagina della loro organizzazione di promozione omofoba che scrivono:
Se non è chiaro su quali basi i due omofobi pretendano una fantomatica "autorizzazione dei genitori" per spiegare la differenza che esiste tra le parole "genere" e "sesso" dato che non serve alcun permesso scritto per spiegare in che modo digeriscano le parole "mela" e "pera", nel suo articolo la signora Manuela sembra un'indemoniata mentre sbraita che lei non vuole si possa «educare alla parità per rispettare le diversità».
Parlando di teorie che esistono solo nella mente degli omofobi manco si trattasse di quella fantomatica "Padania" di cui Salvini spergiurava l'esistenza, è attraverso il loro costante ricorso alla macchina del fango che affermano:
All’associazione Fior di Loto, che fa da capofila, si sono poi aggregate l’associazione Scosse, notissima per i suoi progetti che, con la scusa della non discriminazione, introducono il gender nella scuole, Immaginare Orlando organizzatrice della quinta edizione del Festival Queer tenutosi a Bergamo due anni fa e Alilò Futuro Anteriore. Il progetto, almeno a detta degli organizzatori e dei membri delle suddette associazioni, intervenuti durante la conferenza, avrebbe avuto lo scopo di combattere la violenza “di genere”, rimuovendo stereotipi e pregiudizi.
Forse volendo scimmiottare quel loro Salvini che mette alla gogna chiunque ostacoli i suoi progetti, è facendo nomi e cognomi che la fondamentalista racconta la sua versione della storia senza prevedere alcun contraddittorio:
Il progetto è stato elogiato pubblicamente dalla dirigente scolastica della “Romero” che però non avrebbe risposto alla domanda di una delle persone presenti al convegno sulla possibilità per i genitori degli alunni, di essere informati per tempo riguardo il progetto. A rispondere, invece, con un esplicito "no, non serve" è stata la professoressa Cristiana Ottaviano, socia di Alilo' Futuro Anteriore e professoressa di "genere" all'università di Bergamo che peraltro ha tenuto un lungo discorso tutto incentrato sulla necessità della rimozione degli stereotipi.
La Ottaviano avrebbe sottolineato con decisione il “legame forte tra gli stereotipi e la violenza di genere”, avrebbe anche sottolineato quanto “la convenzione di Istanbul ci impegna, anzi ci obbliga a mettere in atto progetti negli orari scolastici sulla prevenzione della violenza di genere […]”. Per questo “si partirà dalla destrutturazione degli stereotipi e dei pregiudizi a scuola”. Sebbene il fine di combattere la violenza sia lodevole, tuttavia (se davvero è questo il fine) non capiamo cosa si intenda per “abbattimento degli stereotipi e dei pregiudizi” che peraltro nei video mostrati all’inizio del convegno non sono affatto emersi nei discorsi dei bambini che anzi hanno più volte sottolineato che l’uomo e la donna hanno gli stessi diritti e la stessa dignità.
Non ci convince nemmeno l’intervento dell’associazione Immaginare Orlando che avrebbe parlato, come hanno riferito alcune persone presenti, della volontà di spiegare ai ragazzi la differenza tra sesso e genere e dell’esistenza di tanti tipi di famiglie: cosa c’entra questo con la violenza “di genere”?
Insomma, la povera integralista dice che lei non vede alcuna discriminazione e forse è solo un caso se esistano denomini come il femminicidio o se il sessimo pervade la nostra società. E lei non capisce neppure perché si debba spiegare il senso delle parole di cui si sta parlando dato che lei pretende di essere identificata dalla sua vagina.
Sostenendo poi che loro impediranno si possa dire qualunque cosa non picca alla loro lobby, è abusando di quelle virgolette con cui il fondamentalismo organizzato ama togliere dignità alle parole che la "signora" Antonacci conclude:
Vigileremo pertanto per verificare i reali contenuti di questi “corsi” e speriamo che non accada, ancora una volta, che un tema serio come quello del contrasto alla violenza venga strumentalizzato solo ed esclusivamente per fare da cavallo di Troia all’introduzione di teorie strampalate, senza alcun fondamento scientifico, che finiscono solo per turbare la mente e il cuore dei ragazzi e ancora di più dei più piccoli.
Insomma, useranno i bambini per i loro fini politici.