Salvini invita i giovani a non studiare
Sarà che lui è quello che fa tanti soldi senza aver mai studiato, ostentando il suo aver scoperto che vendere odio può riempire i suoi conti esteri anche se lui ha passato la sua intera adolescenza giocando al «comunista padano» nei centri sociali anziché andare a scuola. Ma è surreale che Matteo Salvini dica apertamente che la sua Lega vuole cittadini ignoranti (e quindi, probabilmente, sufficiente stupidi da credere alla sua propaganda).
Durante un suo comizio a Taranto, il leghista si è messo a dire che servirebbe «una riforma della scuola che guardi avanti, non è necessario che tutti facciano il liceo e arrivino alla fine di giurisprudenza, per arrivare a fare brillanti laureati disoccupati, alla soglia dei 26 anni». Ed ècon populismo che ha aggiunto: «C'è un patrimonio turistico da rilanciare, agricoltura, artigianato e commercio».
Dunque lui vuole che i giovani non si istruiscano, sostenendo che debbano fare quei lavori umili che oggigiorno vengono svolti da quei migranti che lui va in giro a dire non lavorerebbero. In fondo quale padre di famiglia non sognerebbe un lavoro da badante sottopagata o da rider sottopagato per i suoi figli? E tutto questo non perché lui voglia sostenere che si dovrebbe valorizzare il lavoro manuale, ma perché dice che nell'Italia leghista ci sarà disoccupazione assicurata per chi persegue un sogno. Non sarà che il leader della Lega voglia cittadini ignoranti dato che gli oligarchi russi hanno deciso di finanziarlo in virtù del basso livello culturale dei suoi elettori? O chissà, magari ha bisogno di analfabeti funzionali per poter delinquere impunemente pur di aumentate i suoi profitti, come dichiara nello scrivere: «Pare che mi stia arrivando un altro processo, questa volta per abuso di ufficio -scrive in un post su Facebook- se pensano di fermarmi con un processo a settimana hanno trovato il Matteo sbagliato e la Lega sbagliata. Certo ho bisogno di voi». Ed infatti è di gente ignorante che ha bisogno se pensa di poter fare quello che vuole senza dover rispondere delle sue azioni.