Adinolfi trombato a Roma, ma lui gongola per il 17,6% di affluenza
Secondo Mario Adinolfi, una bassa affluenza alle urne è una buona notizia dato che così lui si potrà autovotare e potrà sperare di ottenere una poltrona pubblica anche se nessun italiano voterebbe essere rappresentati lui. Lo dichiarava dai suoi profili di propaganda:
Nonostante l'affluenza sia stata bassissima, Adinolfi non è comunque andato oltre all'1,3% di voti. Ma anche questa volta il fondamentalista ricorre al suo consueto negazionismo, raccontando ai suoi pochi proseliti che «il Popolo della Famiglia si ritrova con una percentuale più che raddoppiata rispetto alle politiche del 2018 e diventa protagonista della lotta per la conquista di uno spazio consolidato al centro fuori dai poli». Peccato che in termini assoluti sia passato da 661 voti a 432, registrando un -35%.
Tutto questo nonostante il fondamentalista avesse abusato oltre ogni pudore di riferimenti religiosi e sciacallaggi a caso:
Ricorrendo al suo proverbiale bullismo, il fondamentalista ha anche ritenuto di poter dispensare insulti omofobi a chi è arrivato dopo di lui:
La replica non si è fatta attendere, dimostrando la differenza tra un politico e un cialtrone che cerca viti promettendo odio:
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