I fondamentalisti di Provita Onlus sono certi che accusare i gay di "pedofilia" sia "libertà di pensiero"?
È ricorrendo alla loro consueta violenza ideologica che la setta si Jacopo Coghe e Toni Brandi tenta di fomentare odio tra i propri proseliti attraverso la messa alla gogna di alcuni commenti decontestualizzati con tanto di nomi illegalmente non censurati. Il tutto sostenendo che la loro organizzazione cercherà di garantire impunità a quai loro proseliti che si eccitano nell'andare in giro ad accusare persone che neppure conoscono di essere «pedofili» in quanto gay.
Ed è così che i sedicenti "provita" sperpereranno i fiumi di denaro con cui si fanno finanziare dalle sette integraliste internazionali per "difendere" chi diffama i gay quando con quei soldi potrebbero offrire nuovi posti letto nelle terapie intensive. Evidentemente il termine "pro-vita" è solo pubblicitario e molto lontano da ogni vera difesa della vita e del rispetto cristiano verso il prossimo... ma invece no, loro preferiscono sponsorizzare l'odio di Brandi per farlo uscire tra i risultati di ricerca al fine di spronare gli intolleranti ad un odio contro-natura: