38 anni fa il Parlamento italiano approvò l'accesso al processo di transizione per le persone transgender


38 anni fa, il 14 aprile 1982, il Parlamento italiano approvò la legge 164 che rendeva legale l'accesso al processo di transizione per le persone transgender.
Sfidando le resistenze dei sedicenti "cattolici", l'obiettvo venne raggiunto grazie allo straordinario impegno del Movimento Italiano Transessuali (MIT) e del partito Radicale nel sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema.
La norma sanciva che «il tribunale, quando risulta necessario un adeguamento dei caratteri sessuali da realizzare mediante trattamento medico-chirurgico, lo autorizza con sentenza. In tal caso il tribunale, accertata la effettuazione del trattamento autorizzato, dispone la rettificazione in camera di consiglio».
Nella teoria, dunque, la legge prevedeva anche nel caso in cui il medico non ritenesse necessario l'intervento chirurgico per raggiungere l'equilibrio, in Italia è possibile comunque ottenere il cambiamento dei dati anagrafici, come ha chiarito una sentenza del Tribunale di Roma nel 2012. Nei fatti, però, si è sempre data una interpretazione rigida della legge e si è dunque sempre ritenuto necessario l'intervento chirurgico al fine dell'adeguamento dei dati anagrafici.
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