I leghisti di Affari Italiani ricorrono pure al body shaming per defecare il loro odio
Da sempre vergognosi nel loro populismo e nella loro retorica traboccante d'odio, i leghisti di Affari Italiani sono tornati a cavalcare il loro prepotente bullismo attraverso un vergognoso ricorso alla depravata tecnica del body shaming come strumento per sopperire alla loro mancanza di idee con l'insulto gratuito e ingiustificato. Ed è così che sono stati capaci di pubblicare questa schifezza:
Siamo dinnanzi ad un'offesa gratuita usata per insultare una persona che ha detto una cosa molto sensata sui confronti senza senso che si fanno in questo periodo, spiegando che confrontare dati sui contagi che sono stati rilevati con metodologie completamente diverse tra loro non ha alcun senso. Ma è da buoni populisti votati al leghismo che i "signori" di Affari Italiani la staccano sulla base del peso, ovviamente riservando le loro offese all'aspetto fisico sempre e solo alle donne dato che nel loro inneggiare sguaiatamente all'omofobia di Adinolfi non hanno mai specificato nel titolo il suo peso. Ma d'altronde il quotidiano leghista è noto per il suo sessimo, come ostentarono il luglio scorso nel deridere i sacrifici delle donne che hanno dovuto combattere per ottenere spazio in un settore maschile come il calcio attraverso la vergognosa e patetica scelta di rappresentare il calcio femminile con questa fotografia:
L'Ordine dei Giornalisti resterà in silenzio anche stavolta o radierà quel direttore che -insieme ai vari Porro, Giordano e Belpietro- sta trasformando il giornalismo in uno strumento di propaganda basato sulla falsa testimonianza, l'offesa e l'insulto contro chiunque non sia il loro venerato padrone?