I sindaci lombardi contro Fontana: «Non apprezziamo i tuoi toni aggressivi nei nostri confronti»


I leghisti amano sbraitare contro tutto e tutti per nascondere le loro mancanza e il presidente lombardo Attilio Fontana non pare essere un'eccezione. Taciuti i motivi per cui la Lega ha smantellato la sanità pubblica a favore dei privati, lui ha preferito organizzate pericolosi assembramenti per cercare visibilità elettorale con l'inaugurazione di un ospedale per cui non esistono medici. Ma, soprattutto, ha cercato di scaricare le sue responsabilità su altri.

Ed è attraverso una lettera a lui indirizzata che i sindaci Giorgio Gori (Bergamo), Emilio Del Bono (Brescia), Gianluca Galimberti (Cremona), Virginio Brivio (Lecco), Mattia Palazzi (Mantova), Beppe Sala (Milano) e Davide Galimberti (Varese) scrivono:

Caro presidente, ti ringraziamo dell’articolata lettera che ci hai inviato nel tardo pomeriggio di ieri, ben diversa per toni e contenuti dalle risposte che ci hai indirizzato attraverso le interviste e i social network. Di queste ultime, ti diciamo con franchezza, non abbiamo apprezzato che i nostri legittimi interrogativi, espressi con educazione e rispetto della tua funzione istituzionale, con l’unico interesse di rappresentare ciò che i nostri cittadini per primi si chiedono e ci chiedono, siano stati bollati come 'bieca speculazione politica', e che tu abbia cercato di farci passare per capziosi perditempo".
La tua replica piuttosto, ingiustificatamente aggressiva, è apparsa come un tentativo scomposto di 'buttarla in politica', offensivo del nostro ruolo e della collaborazione che ti abbiamo fin qui lealmente offerto", continuano i sette sindaci di centrosinistra. "Siamo impegnati quanto te nel servizio ai nostri cittadini in questo momento drammatico. Abbiamo riconosciuto i meriti della sanità regionale quando era giusto farlo". Ma per questo "abbiamo il diritto di chiedere chiarezza su temi fondamentali per la salute dei nostri cittadini senza venire per questo aggrediti. Non siamo stupidi: se in precedenza avessimo ricevuto risposte soddisfacenti non avremmo avvertito la necessità di riproporre gli interrogativi. E neppure noi abbiamo tempo da perdere

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Nella foto: Attilio Fontana insieme ad un Matteo Salvini che giocava a travestirsi da poliziotto.
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