La Cei scende in campo con Salvini contro la tutela della salute pubblica
Matteo Salvini dice che se le scuole sono chiuse per evitare i contagi, lui vuole che si regali denaro pubblico agli oratori in modo che i bambini possano andare a contagiarsi lì. Nel mentre, i vescovi dicono che le chiese devono essere riaperte prima dei parrucchieri anche se è dai tempi di Manzoni che i luoghi di culto risultano essere la prima fonte della diffusione delle epidemie.
In un'Italia che subisce il morbo populista oltre a quello del Coronavirus, pare che tutti siano pronti a sacrificare la vita altrui per anteporre i propri egoismi. La Cei lo ha fatto attraverso una lettera in cui sostengono che le messe dovrebbero essere anteposte alla salute pubblica:
Con i vescovi che affiancano Salvini nel fomentare inutile rabbia sociale, il rischio è un'escalation di scontri sociali. E tutto questo perché i vescovi sostengono che i cristiani abbiano bisogno di un Tempio per pregare quasi non credessero che Dio sia ovunque. Ed è buffo dicano di «pretendere» che si imponga austerità al pubblico e meno nei luoghi di culto.
Rachele #Mussolini, nipote del Duce, esponente di Fratelli d'Italia, sulla propria pagina Facebook
#25aprile #fotodipolitici via @EsercitoCrucian https://t.co/qeze7zN9lm