Nicola Porro attacca Conte difendendo chi speculava sulla paura: «Limitare i prezzi delle mascherine è da Unione Sovietica»
Nicola porro ha fiato uno dei suoi soliti attacchi gratuiti al governo accomnpagnata da quelle sue solite immaginette offensive che paragonavo Conte al dittatore coreano per rilanciare le accuse di quel Salvini che diceva di non avere abbastanza monopolio televisivo nonostante sia costantemente in televisione senza contraddittorio. Ed è così che il vicedirettore de Il Giornale si mette a sbraitare che per lui sarebbe «una follia» impedire le speculazioni di chi vendeva mascherine a 5 euro e ci informa che i suoi colleghi al soldi di Maurizio Belpietro sono all'opera per cercare pretesti con cui attaccare l'operato del governo. Al solito, per i populisti tutto è contro qualcuno e mai per qualcosa, ponendosi come comari che trascorrono le loro giornate a criticare chi lavora mentre loro se ne stanno lì senza mai proporre nulla.
Parlando di «colpo di stato» quasi non conoscesse il significato del termine, è con i suoi soliti toni da bulletto che il populista ha confezionato questa cosa qui:
Segue un video con 18 minuti di urla e di insulti, durante i quali Porro ci regala perle come «noi italiani paghiamo la cassa integrazione per far restare chiuse le fabbriche che potrebbero essere aperte». E se si sa che i populisti antepongono il loro profitto al bene comune e che vendere l'idea di potersi intascare soldi sulla pelle altrui porta consensi, Porro non ci spiega in che modo le fabbriche potrebbero essere aperte senza produrre nuovi contagi.
Non va meglio quando il populista se ne esce pure dicendo: «Il fatto di imporre per legge il prezzo delle mascherine è una stronzata. Dire che le mascherine costano 50 centesimi vuol dire che le mascherine non le troveremo più. Un prezzo fissato per legge esiste nella Mosca dell'Unione sovietica». Se in realtà ad essere stato fissato è il prezzo massimo delle mascherine chirurgiche che costano molto meno di 50 centesimi, il signor Porro pare tifare per i furbetti che speculavano sulla morte e le vendevano a 5-6 euro. E non è neppure normale si proponga di liberalizzare i prezzi di prodotto che il leghista Fontana ha reso obbligatorio e che si sarà costretti ad acquistare. Ma si sa, per la gente come Porro, tutto è pretesto per dare contro gli altri e lodare chi fa il furbetto e si ingrassa sulla pelle dei più deboli.
Dato che neppure Porro potrebbe pensare che aumentare i prezzi possa aumentare la produzione, più plausibile è il suo sostenere che i prezzi alti faranno sì che i poveri non possano acquistare mezzo di protezione e che ce ne saranno di più per i ricconi. Resta comunque evidente che , ogni qualvolta serva responsabilità civica, i populisti ostentano come loro preferiscano l'egoismo e non vedano ora di cercare di fomentare inutili tensioni sociali pur di tentare tramutare i morti in oggetti da cui trarre profitti personali.