Pur di fomentare inutile odio e rabbia, Salvini si mette a sbraitare che la quarantena sarebbe un complottone


«Secondo me qualcuno fa apposta a voler tenere gli italiani chiusi in casa, lontani dalle piazze e lontani dai negozi per tenere tutto sotto controllo perché è più facile controllare donne, uomini, ragazze, ragazzi, cuori, menti, teste usando solo la distanza». È quanto il leghista Matteo Salvini ha raccontato ai suoi miliziani durante delle sue solite dirette Facebook, usando la carta del complottismo per fomentate odio, rabbia e divisioni sociali.
In quel suo sostenere che le emergenze vadano gestite compiacenti gli egoismi dei suoi elettori e passando a casaccio dal "chiudiamo tutto" al "riapriamo tutto" sulla base dell'analisi dei commenti social e della volontà di anteporre i suoi profitti al bene del Paese, ancora una volta emerge in tutta la sua chiarezze il disfattismo di un padano che vuole solo distruggere tutto anche a costo di negare la necessità di tutelare la salute pubblica. la conseguenza è un clima ammorbato dalla incessante propaganda del padano, il quale ogni giorno dice cose a caso pur di veicolare un piano di propaganda basato sul tentare di screditare le altre regioni per negare che la Lombardia leghista ha più della metà dei decessi in Italia; censurare le persone che osano contestarlo o firmare commenti critici verso il suo disfattismo; chiedere continuamente cose assurde tanto per andare contro il governo.
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