Tuiach torna a fomentare antisemitismo: «La sconfitta del nazifascismo è stata la sconfitta di Dio, gli ebrei sono lontani da Dio e quasi tutto atei»


Il consigliere Fabio Tuiach dichiara essere pronto a far crepare qualcun altro pur di andare a messa a idolatrare le statue e a pregare contro quei migranti a cui i suoi seguaci vorrebbero sparare dalle finestre. E non serve molta fantasia per capire chi li abbia istigati all'odio razziale e al terrorismo dato che Tuiach è costantemente impegnato a dare falsa testimonianza finalizzata all'incitamento all'odio e giura che l'omicidio e i genocidi sarebbero perfettamente compatibili con il suo "cristianesimo" rivisto in salsa fascista.


In quell'abitudine del consigliere a alterare i fatti per promuovere odio anticristiano, Tuiach inizia a dire che bisogna odiare gli ebrei come li odiavano i suoi amichetti nazifascisti perché lui non sopporta che la comunità ebraica si possa dire favorevole ad anteporre la salute pubblica alla riapertura dei luoghi di culto che fungeranno da luoghi di diffusione del virus. Ed è aberrante che un tizio pagato con denaro pubblico possa dire che la sconfitta di Hilter sarebbe la sconfitta di Dio e che gli ebrei debbano essere odiati come li odiavano i nazisti in quanto lui dice sarebbero «lontani da Dio e quasi tutto atei». Lo scrive dalla sua paginetta di propaganda fascista ospitata sui social network russi:


Se l'odio di Tuiach verso gli ebrei pare una violazione della libertà di culto garantita dalla Costituzione, il consigliere non spiega ai suoi seguaci che lui si appella alle pretese della Cei e non ad un Papa che invita alla prudenza e alla tutela della salute pubblica:


Immancabile è poi il uso sostenere che lui creda che i "cristiani" debbano essere fascisti e magari amichetti di quei terroristi neri di cui si è occupato Report:


E non pare andare meglio quando il consigliere antisemita ci spiega che per lui il "cristianesiko" è un pretesto per prendere la spada, saccheggiate, invadere e compiere stupri come in quelle crociate che tanto lo eccitano:

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