Augurò ad una giornalista di essere stuprata 100 volte, la Lega lo candida a sindaco di Merano
La Lega di Matteo Salvini ha scelto di candidare Sergio Armanini alle prossime comunali a Merano, in provincia di Bolzano. Nel 2014, su Facebook, aveva attaccato una cronista scrivendo: «Perché non le mettiamo un burka e la facciamo andare in Nigeria? Forse, dopo il centesimo stupro, si sveglierà».
Evidentemente tra le file del partito di estrema destra di Salvini, augurare lo stupro e ostentare razzismo fa curriculum e viene premiato dal padano che promette vantaggi fiscali a chi ruba le tasse.
Lo scorso anno, Sergio Armanini si divertì a fottere la morte dei migranti scrivendo: «Comunque salgono tutti sul barcone e, sfiga delle sfighe, alcuni di loro, dopo aver scampato la guerra, attraversato il deserto, subito anni di torture nei lager libici, affogano in mare a cento metri dalla Libia. Che sfiga. Ecco che però arrivano in Italia, dove ci sono i razzisti e i fascisti che non li vogliono mantenere, ma per fortuna una luce in fondo al tunnel: arriva quello intelligente del Pd che li guarda negli occhi e coglie le loro sofferenze». In un ulteriore commento, che forse sarebbe dovuto essere ironico, ha poi aggiunto che lui non crede alle vittime di tortura: «La storia ha un lieto fine. Ma davvero siete convinti di poter prendere tutti gli italiani per il culo?». Peccato che forse la domanda avrebbe rivolta a lui: davvero i leghisti sono convinti di poter prendere per il culo gli italiani?
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