Il Giornale sponsorizza l'attacco di Fratelli d'Italia contro i senzatetto: con loro le autorità sono meno inflessibili se non se ne stanno nelle loro case (che non hanno)
Il Giornale risulta perfettamente allineato alle indicazioni propagandistiche che Steva Bannon ha impartito a Matteo Salvini. Intenzionato a cavalcare il razzismo per fomentare odio contro papa Francesco, il quotidiano populista se n'è uscito con un articolo che cerca di creare una di quelle tante contrapposizioni ideologiche che i sovranisti amano inventarsi a raffica pur di aizzare i poveri contro chi sta peggio di loro:
Il quotidiano parte dal suo sostenere che la difesa della popolazione e il contrasto alla diffusione del Coronavirus sarebbero un'onta intollerabile per quei fondamentalisti che pretendono di andarsene a messa anche a costo di far crepare metà della popolazione. Ed è per tentare sostenere che la tutela delle persone sarebbe contro il loro interesse che i populisti iniziano a sbraitare istericamente che nelle chiese ci sarebbero dei migranti. Peccato che si stia parlando di un centro di accoglienza per senzatetto e non di gente che va a messa per prepotenza.
In quella loro retorica in cui tutto deve fomentare odio, non solo tentano di sostenere che chi non ha una casa dove poter stare in quarantena debba dar fastidio a chi è più ricco di loro, ma raccontano che i migranti «bivaccano» in quell'uso di termini che paiono scelti solo per far schiumare di rabbia gli intolleranti. Ed è così' che il nemico non è l'evasore fiscale che Salvini vuole premiare con maxi-condoni, è il disperato che non ha una casa dove stare.
Sempre scegliendo ogni singola parola per cercare di fomentare odio, l'articolo esordisce diceno:
Entrano ed escono dalla chiesa con gli occhi incollati allo smartphone, qualcuno telefona appoggiato ad un piccolo altare laterale, altri si riposano in ordine sparso tra i banchi, fino a qualche mese fa gremiti di parrocchiani e turisti.
Dall’inizio dell’emergenza sanitaria la chiesa di San Martino ai Monti, gioiello barocco nel centro della Capitale, è diventata il punto di riferimento di decine di stranieri.
Si vedono comparire alle prime luci dell'alba, si accalcano sul sagrato in attesa di fare una doccia o di poter ricaricare il cellulare. È una scena che si ripete, identica, ogni giorno. Difficile far rispettare le regole di distanziamento sociale a questo esercito di senza fissa dimora che viveva di espedienti, finché l’epidemia non gli ha tolto anche quelli.
Ammesso che i lettori de Il Giornale non vadano a farsi la doccia durante la messa, basta leggere quelle poche righe per capire che la contrapposizione proposta nel titolo non ha alcun senso e serve solo a fomentare rabbia. E non va meglio con quelle descrizioni in cui parlano dei migranti come se si trattasse di animali. Lo scopo? Inveire contro un Papa che a loro non piace perché non è razzista quanto il loro Salvini:
L’idea di aprire le porte agli stranieri in difficoltà è stata dell’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, che ha chiesto personalmente al sacerdote di ripristinare il servizio docce.
Sempre tentando di sostenere che i migranti sarebbero malvagi e che le chiese non dovrebbero poter aiutare i disperati, è con toni pruriginosi che il giornalista pare voler continuare a sfruttare un presunto "sentimento religioso" come pretesto per il suo odio contro i più poveri:
Insomma, tra le navate c’è sempre il pienone. Dormono, parlano al telefono o semplicemente si lasciano andare sulle panche per trovare un po’ di ristoro. Qualcuno ha lasciato la bottiglietta di Fanta vuota proprio accanto al tabernacolo. All'esterno la situazione è la stessa: sulla scalinata ci saranno almeno una ventina di persone.
Per dare un tono partitico a quell'aggressione, l'articolo inizia a dire che Stefano Tozzi di Fratelli d’Italia è incazzato perché chi non ha una fissa dimora non risulta chiuso in quarantena in casa: «Mentre con i cittadini le autorità sono inflessibili, con stranieri e senza fissa dimora il governo chiude tutti e due gli occhi, scaricando sulle parrocchie e sulle associazioni caritatevoli la responsabilità di occuparsi di queste persone».
Assieme all'articolo, Il Giroanle propina ai suoi lettori un video in cui una loto giornalista si mette a sbraitare che i migranti sarebbero cattivi con lei perché hanno osato chiederle chi le avesse dato il permesso a riprenderli in violazione della loro privacy.
E mentre gli italiani sono in costretti a stare in casa, i signori de Il Giornale continuano a scorrazzare per le strade alla ricerca di un qualche pretesto per poter inveire contro i poveri e contro i migranti quasi come se trascorrere il tempo lamentarsi di loro fosse la loro unica ragione di vita.