Perché chiamarli "populisti" se loro copiano la propaganda nazifascista?


C'è da domandarsi perché li si dovrebbe chiamare "populisti" se ormai paiono scimmiottare i fascisti nei modo, nel linguaggio e nel loro odio contro le minoranze. Non c'è solo un Fabio Tuiach che viene lasciato libero di insultare il cristianesimo dicendo che Dio sarebbe fascista e che Mussolini sia stato il suo figlio prediletto, c'è pure un Gervasoni che ripropone quei fantomatici complotti giudaici con cui i nazisti giustificarono i loro campi di sterminio.
Ricorrendo al vile espediente di riunire in un indistinto soggetto vari paesi e categorie ostili per poi associarvi i nemici di quagli auto-proclamati "patrioti" che vorrebbero renderci una colonia russa affinché le loro figlie siano sottomesse a Putin:


L'articolo è di quel quotidiano populista che parla di "offesa alla religione" se ad un qualche pride si osa riaffermare che Dio non odia i gay, ma poi sostenono che insultare un capo di stato estero sia una loro "libertà di espressione". In quell'occasione l'esponente populista insultò il Papa sostenendo che non avrebbe mai dovuto appoggiare le autorità sanitarie per il contrasto alla diffusione del Coronavirus se il suo Salvini aveva detto il contrario.
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