Adinolfi sbraita contro chi va al lavoro dicendo che lui deve andare a scattarsi selfie in chiesa
Le chiese non sono mai state chiuse, semplicemente si evitava di dir messa per evitare strette di mano, assembramenti e preti che sarebbero stati costretti a toccare la bocca di tutti i presenti per dare l'eucarestia. Eppure è dicendo di non voler far polemica (il che significa che voleva far polemica, ndr) che il fondamentalista Mario Adinolfi si è presentato in chiesa a volto coperto per scattarsi dei selfie da distribuire ai suoi proseliti e per polemizzare:
Peccato che sull'autobus ci siano persone che devono andare al lavoro, in chiesa ci sono persone che paiono convinte che Dio non sia davvero onnipresente e che sia necessario idolatrare oggetti sacri secondo modalità pagane. E se sull'autobus ci sono 15 persone, perché Adinolfi ha preteso di salire per andare a farsi selfie in chiesa, altrimenti ce ne sarebbe stato uno di meno.E per quanto il fondamentalista dica che lui si sente morire perché non riesce a capire perché lui non debba poter mettere a repentaglio la vita altrui per andare farsi selfie in una chiesa, la spiegazione parrebbe semplice: è necessario evitare spostamenti inutili per limitare il rischio di contagio o quei suoi selfie potrebbero mandare in rovina il paese e costringere le sue figlie alla fame. Non sembra una cosa così complicata da capire...
Lui sbraiterà anche che lui esige di poter andare a messa ma, dato che gli altri non possono andare al cinema, nulla ci spiega perché le sue voglie dovrebbero prevalere sulla salute altrui solo perché lui dice di fregarsene di quelle migliaia di persone che sono morte a causa di qualcuno che non ha voluto rispettare le misure sanitarie.