Provita onlus si mette a raccogliere firme a sostegno dei crimini d'odio
L'organizzazione omofobica diretta da Toni Brandi e Jacopo Coghe ha lanciato una patetica raccolta firme in difesa dei reati matrice omofobica. Al solito, i due integralisti dicono che l'odio contro i gay sarebbe "libertà di espressione" mentre la loro organizzazione continua a depositare denunce infondate che cercano di mettere il bavaglio ai loro contestatori con l'accusa di "blasfemia". Evidentemente credono che i loro"diritti" debbano essere maggiori di quelle delle loro vittime.
Quasi ad ostentare l'uso politico che loro fanno dell'odio omofobico, la loro petizione parte dall'odio leghista contro alcuni politici:
La Cirinnà, la Boldrini e le associazioni LGBT vogliono una legge contro l’omotransfobia e diverse proposte di legge sono in fase di esame al Parlamento.
Si passa così alla disinformazione ideologica:
Le leggi contro l’omotransfobia, con il pretesto di voler proteggere persone omosessuali e transessuali dalla violenza e dalla discriminazione, in realtà pongono in pericolo la libertà di espressione, di religione e di associazione.
Negando che il loro dirsi opinabilmente "cristiani" li ponga sotto la tutela della legge Reale-Mancino e tacendo sul fatto che il rischio di essere aggrediti per il solo fatto di esistere sia una situazione non paragonabile ad altre, i due omofobi dicono che:
Le persone omosessuali e transessuali sono già giustamente tutelate dalla legge contro atti violenti, ingiuriosi o discriminatori, come tutte le altre persone, a prescindere dalle proprie tendenze sessuali. Invece, le leggi penali anti omotransfobia prevedono di punire con la reclusione mal definiti atti di omofobia o di transfobia. Anche sostenere il diritto dei bambini a crescere con una mamma e un papà, essere contro le adozioni gay, oppure dire che il sesso non si può cambiare, può essere interpretato come un atto "omofobico" o "transfobico".
Esatto, interferire con la vita altrui o discriminare sarebbe reato dato che è un atto contrario ai principi costituzionali. Ed è forse preoccupati che possano perdere il loro redditizio business basato sul commercio di omofobia che proseguono asserendo:
Peraltro, gli appartenenti ad associazioni "omofobe" sarebbero puniti (fino a sei anni di reclusione) e le proposte di legge spesso prevedono che il "colpevole omofobo" possa essere obbligato a prestare lavoro non retribuito in favore di associazioni LGBT.
Inventandosi che rendere gli adolescenti gay vittima di aggressioni significherebbe difendere "i diritti dei bambini" e sostenendo che l'omosessualità sarebbe "insana" che i due violenti scrivono pure:
Il grave rischio in caso di approvazione di una legge anti omofobia è che chiunque manifesti pubblicamente sostegno per la famiglia naturale, per i diritti dei bambini, o promuova una sana visione della sessualità possa essere non solo condannato alla reclusione, ma anche obbligato a lavorare senza retribuzione per le associazioni gay e trans.
Davvero vogliono che i delinquenti siano pagati? Quindi dicono ai loro figli che la violenza paga e che bisogna trarre profitto dall'odio?
Intanto è facendo becero terrorismo che i due affermano:
Se non reagiamo, questa "legge bavaglio" sarà presto approvata e rischieremo tutti il carcere e la rieducazione arcobaleno: firma ora questa petizione, compilando il modulo, per chiedere al Presidente del Consiglio Conte, al Presidente della Camera Roberto Fico, e alla Commissione Giustizia di non approvare questa legge liberticida!
Ma non è forse più liberticida permettere a due violenti di poter far soldi sulla pelle dei minori? Non è forse più liberticida permettere a due violenti fi poter interferire e danneggiare la vita altrui solo perché i patriarchi russi li finanziano per quello?