Salvini punta come sempre sull'odio e tenta di aizzare una guerra tra poveri
In quella retorica populista che vede il leghista Matteo Salvini strenuamente impegnato nel promettere premi agli evasori fiscali attraverso quei suoi maxi-condoni che regalerebbero soldi pubblici a chi ha rubato a danno di chi paga le tasse, è cercando di aizzare i poveri contro chi sta peggio di loro che il padano pare voler tentare di rimontare nei sondaggi appellandosi quel razzismo che è alla base del suo consenso. Fingendo di credere che impedire la regolarizzazione dei lavoratori farebbe sparire i migranti al posto di offrirli come manodopera a basso costo per le mafie e la criminalità organizzata, è dalla sua paginetta di propaganda che scrive:
Se il leghista ama usare il termine «clandestini» per cercare di naturalizzare degli esseri umani e fomentare l'odio dei suoi proseliti contro di loro, non pare che migliaia di italiani si stiano candidando per andare nei campi a raccogliere frutta e verdura come lui pare voler sostenere.
E non va meglio se si considera che quei 600 mila esseri umani sono gli stessi che lui diceva di voler espellere anche se il suo assenteismo l'ha portato a molte chiacchiere e pochissimi fatti:
Girando che lui «farà la barricate» per impedire che dei lavoratori possano pagare la tasse al posti di essere sfruttati in nero, Next Quotidiano fa notare come Salvini abbia regolarizzato quasi un milione di migranti attraverso i suoi voti nel nel 2002 e nel 2009. Quindi di che cosa siamo parlando? Semplice, della vuota retorica di un bulletto cresciuto nei centri sociali che da trent'anni si fa mantenere con denaro pubblico promettendo che lui farà star peggio i deboli e premierà chi ruba.
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